C'è speranza per Eriksen: "Se ha un'infiammazione cardiaca si può curare e togliere il defibrillatore"

Christian Eriksen
Christian Eriksen / Marco Canoniero/Getty Images
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Christian Eriksen ha ancora una fievole possibilità di tornare a giocare in Italia. Ad annunciarlo sono i due cardiologi Riccardo Cappato e Franco Cecchi ai microfoni del Corriere dello Sport: il fantasista danese dell'Inter può ritornare in campo in Serie A solo se gli venisse rimosso il defibrillatore sottocutaneo che gli è stato inserito a seguito dell'arresto cardiaco che l'ha colpito durante gli ultimi Europei.

Christian Eriksen
Christian Eriksen / Martin Meissner - Pool/Getty Images

"Mancano elementi della sua storia clinica e di quanto appurato dagli specialisti dell'ospedale danese. Non abbiamo nemmeno informazioni sulla defibrillazione in campo. Di certo la crisi cardiogena è stata grave. Un blocco del cuore da fibrillazione conseguente ad aritmia grave, imprevista e improvvisa. Cause possibili? Molte. Una potrebbe essere preesistente mai individuata e stabile, tipo la cardiomiopatia congenita o la sindrome di Brugada, oppure una miocardite infiammatoria da causa grave, o un disturbo elettrolitico. La causa infiammatoria, se si riesce a diagnosticare, è per esempio una causa reversibile, che potrebbe consentire a Eriksen di arrivare a togliere il defibrillatore e quindi tornare a giocare a calcio in Italia", queste le parole di Cappato.

Cecchi ha poi fatto eco al collega: "Una miocardite subclinica di origine infiammatoria? I medici dell'ospedale danese dovrebbero aver scoperto se questa è la possibile causa. Possibile una miocardite infiammatoria, per esempio da mononucleosi o da citomegalovirus o da un virus che lo ha infettato in modo asintomatico anche mesi prima. O a causa di una vecchia presenza virale che si è riaccesa. Avere queste informazioni ci permetterebbe di sapere se ha avuto una passata infezione: si cura la causa dell’infiammazione e quando si è sicuri che è spenta si potrebbe anche togliere il defibrillatore, se questo ostacola il via libera al ritorno in campo. Si possono fare solo supposizioni perché non conosciamo i risultati degli esami fatti in ospedale a Copenaghen".


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