Spalletti: "Penso alla prossima partita. De Laurentiis? Nessun litigio"

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa prima della prossima sfida di Serie A contro il Sassuolo. Dalla sua permanenza nel club azzurro fino alla programmazione della prossima annata, ecco quanto affermato.

Sulle certezze: "Le certezze di questa settimana sono quelle tracciate dal presidente. Ha dimostrato grande sensibilità nel voler riunire tutte le componenti del Napoli Calcio per riunire il corpo unico e ritrovare le soddisfazioni avute per gran parte della stagione. La presenza di De Laurentiis agli allenamenti ha dato grandi stimoli ai calciatori, ha parlato con i ragazzi. Si riparte da questo gruppo compatto, unito e forte che vuole ancora di più raggiungere l'obiettivo di inizio stagione, che è la Champions", riporta Calciomercato.com.

Su De Laurentiis: "Non abbiamo parlato di futuro, siamo tutti proiettati e determinati a voler far bene queste partite, visto quanto successo a Empoli. Soprattutto il presidente ha a cuore questo, ha trasferito questo messaggio senza metterci dell'altro".

Sul futuro: "Se parlo di futuro il mio è la partita di domani. Se poi parliamo del futuro della professione è quello di avere un altro anno di contratto con un opzione della società e io voglio restare a fare l'allenatore del Napoli perché ho firmato un contratto di due anni. Mi sento benissimo in questa città, in questo ruolo. Noi che facciamo questo mestiere, comunque, quando parliamo di futuro abbiamo il riferimento immediato, della partita successiva".

Sul momento attuale: "Non sono contento dell'ultimo risultato e dell'atteggiamento a Empoli. Come non è contento nessun componente della società, della squadra. Però poi bisogna fare 'zoom-out', dove si va a prendere quanto accaduto sempre. Io mi sento benissimo. Poi è chiaro che eravamo stati bravi a creare una chance importante e non siamo stati bravi a sfruttarla. È un dispiacere che abbiamo tutti. Però poi se si fa 'zoom-out' e si guarda nella completezza, l'intervallo temporale della stagione, ci sto benissimo in questo risultato perché siamo in lotta per la Champions. La realtà in cui ci troviamo ci rende tranquilli per il lavoro fatto nel complesso".

Su cosa aspettarsi da questo finale di stagione: "Io mi aspetto che in questo finale la squadra abbia una reazione corretta per quanto accaduto, anche se poi in quel risultato ci vedo cose fatte bene ma anche altre fatte male. Sono quei dieci minuti che costano molto, dove ci sono stati errori tecnici che abbiamo analizzato, come le ripartenze che non dovevamo subire. Quando accadono cose del genere si guarda bene cosa è accaduto, si preparano delle clip da far vedere alla squadra e poi si evidenza cosa non ripetere. Un risultato clamoroso crea una reazione e nascono delle manfrine come al solito, cioè di uno che litiga con un altro. Minestre riscaldate che vengono tirate fuori. Non è successo tutto ciò, abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere e affrontata come non dovevamo. Nel calcio ce ne sono di risultati ribaltati. Il presidente ci ha voluto dare una mano ed è ben accetta. Abbiamo lavorato nella maniera corretta e vogliamo vincere adesso".

Sullo scudetto: "Ingolositi per lo scudetto? La squadra in alcuni momenti aveva fatto vedere un calcio fantastico e delle reazioni importanti dopo le sconfitte. Secondo me era il momento di tentare di spingere sul gas e di rendere responsabile la squadra, che poteva stare in lotta con quelle squadre. Poi per un motivo o per un altro non ce l'abbiamo fatta, abbiamo perso qualche punto per strada più di una volta. Bisogna rendersi conto della realtà e accettare il risultato sul campo. Non portando la delusione a un livello tale da far oscurare che siamo in piena lotta per la Champions dalla prima partita, perché noi siamo dentro l'obiettivo fin dall'inizio. Mettendo fuori squadre di un livello importante. La delusione di non aver partecipato fino in fondo a questa lotta è una cosa che è successa e ci dispiace. Dispiace soprattutto per i tifosi che ci sono stati vicino, ci hanno fatti sentire importanti fino all'ultima".

Sul tandem composto da Mertens e Osimhen: "Insieme hanno fatto delle buone giocate. Mertens e Osimhen sono due calciatori problematici per le squadre avversarie. È chiaro che sono un tifoso di Mertens in quanto calciatore, ma devo pensare all'equilibrio di squadra. Contro l'Empoli qualche volta siamo stati bravi ad essere corti ma Mertens ha caratteristiche differenti rispetto ai centrocampisti e bisogna evitare determinate ripartenze. Contro il Sassuolo potranno giocare di nuovo insieme. Sarà una partita scomoda e non gli dovremo far tenere il gioco".

Empoli FC v SSC Napoli - Serie A
Dries Mertens, Victor Osimhen / MB Media/GettyImages

Sui tifosi: "Ci saranno 20 mila tifosi. I nostri rapporti con loro non cambiano. È difficile non essere innamorato di Napoli e del Napoli. Dopo un mese che lo vivi te ne accorgi, percepisci sensazioni che te lo impongono. Pur essendo amareggiati i tifosi hanno dimostrato una reazione post Empoli di chi è innamorato, arrabbiato ma innamorato della maglia. Mi auguro di trovarmi sempre di fronte tifosi di questo genere, avere a che fare sempre con gente così. Le reazioni sono belle, anche se dispiaciute ma vogliono dire che amano il Napoli".

Sulla condizione fisica: "Quando sei in fase offensiva e resti magari con un calciatore o due sulla linea della palla e non sai gestire uomo contro uomo, quello lì appare all'occhio dello spettatore un momento di difficoltà nella condizione fisica della squadra. Ma non è così, è una cosa tattica. Quando perdi palla devi essere nelle condizioni di recuperarla, di riaggredire subito. Noi vogliamo fare questo, è una scelta fatta da inizio anno quella di prendere gli avversari alti. Non mi piace un calcio di attesa, stare tutti lì dietro ad attendere. Poi ci sono i momenti in cui bisogna difendere contro la forza dell'avversario. Può sembrare che siamo meno in condizione dell'avversario ma i nostri dati non ci danno questi risultati".

Su Meret: "Meret sta come tutti quelli che commettono un errore, ma non l'ha commesso solo lui. L'ho fatto anche io chiedendogli di giocarla sempre. È una questione di impostazione mentale. Secondo me il portiere se non lo è già diventerà un calciatore di movimento. Il portiere non deve solo parare ma anche costruire. Deve iniziare l'azione come fanno i difensori. Non lo dico io, ma questi allenatori giovani che ci sono fanno tutti così, anche all'estero ti vengono addosso e fanno uomo contro uomo. In questo modo c'è bisogno della collaborazione del portiere. Gli allenatori bravi, non io, cercano i portieri forti con i piedi. In questo gioco c'è dentro la possibilità di perdere palla. Il primo errore l'ho commesso io nel chiederglielo, i suoi compagni vicini avrebbero dovuto farsi vedere maggiormente. Poi ci sono quelli che dicono che dovevano recuperarla prima la palla. Siamo tutti coinvolti. Il calciatore ha lavorato nella maniera corretta. Domani può essere riscelto lui o può giocare Ospina, sono due portieri forti".

Alex Meret
Alex Meret / Gabriele Maltinti/GettyImages

Su Demme: "Sta bene, è convocato, è un ragazzo eccezionale, ha delle qualità facili da individuare, è uno che conosce come giocare la palla, non ha il timore di entrare nei contrasti, lo fa con la stazza che ha. Non gli puoi chiedere di prendere i rinvii del portiere avversario, ci mette fisico, qualità, può giocare sia da mediano basso che da centrocampista. Se la cava in altre zone del campo".

Su Di Lorenzo: "È uno che va nell'extra, nel super forte. Va in over quando è in campo, alla ricerca di cose nuove, soluzioni nuove. È un leader, anche se di quelli taciturni, che avercelo è differente. Domani bisogna valutare bene, anche se Zanoli ha fatto il suo, mostrando di essere un calciatore forte in prospettiva e di somigliare a Di Lorenzo, ma ha bisogno di maggior esperienza. Di Lorenzo sta meglio, sceglierà lui che fare. Non è come prima dell'infortunio, per scendere in campo domani dovrà decidere lui".

Sul prossimo anno: "Dobbiamo fare un passo per volta, essere tutti orientati a stringerci intorno al nostro obiettivo, ora è ancora di più. Nel momento che siamo stati primi o che eravamo lì, era il momento di parlare di qualcosa in più. Ora bisogna parlare della Champions e della gara difficile che abbiamo domani, diventa difficilissimo se non abbiamo i comportamenti giusti. Bisogna buttare tutte le energie lì dentro per portare il Napoli e i nostri tifosi nel torneo più bello al mondo".

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