Spalletti: "Napoli primo? Ci sono altri 6 condomini. Questa squadra non si accontenta"

Spalletti
Spalletti / Getty Images/Getty Images
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Il Napoli, unica squadra ancora a punteggio pieno e reduce da vittorie spettacolari e ricche di gol, si prepara a incontrare il Cagliari nel posticipo serale della domenica di Serie A, sesta giornata. Luciano Spalletti, tecnico degli azzurri, ha parlato in conferenza stampa soffermandosi sul momento della squadra. Queste le sue parole:

Quanto mi piace questo mio Napoli? "Questo l'avevamo già detto ad essere noi si sta bene, questo ve lo posso assicurare. Noi stiamo benissimo, ci sentiamo avvolti dall'affetto di città e tifosi. Poi abbiamo la consapevolezza che ci sono dei momenti in cui si possono fare più punti e altri meno, viviamo questo con equilibrio. Noi non vogliamo nasconderci in niente, il primo posto è un condominio formato da 7 squadre, noi vogliamo prenderci le nostre quote, ma non vogliamo prenderci anche quelle delle altre" riporta AreaNapoli.

Questo è il Napoli di Spalletti? "Anche i tecnici del passato hanno messo mano a questa squadra, questo discorso va diluito anche con i grandi tecnici che mi hanno preceduto. In questa squadra dobbiamo tenere conto della qualità di questi calciatori, mi volete dei dare dei meriti, ma i meriti sono del livello di questi calciatori che hanno raggiunto questa qualità".

Il rapporto con Mazzarri? "Lo conosco bene, abitiamo in Toscana a un chilometro di distanza, ci conosciamo bene, abbiamo confidenza. Siamo amici. Mi aspetto sicuramente un Cagliari organizzato perché lui sa organizzare le squadre, domenica non ha fatto una grandissima partita, ma la precedente con la Lazio hanno dimostrato di saper già mostrare cosa chiede Mazzarri. Ci vorrà il massimo della nostra qualità e potenzialità messe in un contesto di squadra".

La condizione della squadra: "C'è qualche giocatore che deve ancora trovare la condizione giusta, perciò qualcuno ha giocato di più, ma ora le partite iniziano a diventare di più e bisogna essere vigili, ci sono dei dati da tenere conto per capire la condizione del giocatore. Personalmente avrei promosso le cinque sostituzioni senza però contare il portiere, in questo modo si può cambiare il 50% della squadra e lo spettacolo sicuramente ne giova. Sono anche favorevole al tempo effettivo in questo modo non si perderebbe tempo".

 La nota positiva del Napoli? "In genere chi ha talento si accontenta di quello, i nostri calciatori oltre ad avere talento non si accontentano, vogliono metterci fatica e sudore, in modo da essere resistenti anche alla dimostrazione del talento, questa è una qualità importantissima, è un complimento che voglio fare i miei calciatori, si allenano sempre al massimo e si stimolano a vicenda, sono 22 giocatori che si autoalimentano a vicenda. Il Napoli è un gruppo che vuole essere squadra. Insigne è un capitano che sa stare sempre dentro il gruppo, poi abbiamo il 'Comandante' che lui con i suoi occhi e parole mette subito a posto delle situazioni, parla benissimo la nostra lingua".

Luciano Spalletti
Spalletti a Leicester / Marc Atkins/Getty Images

Mertens e Demme? "Mertens voglioso di stare dentro questo gruppo, ha spinto per esserci. Tramite il dottor Canonico abbiamo avuto dei contatti col prof che l'ha operato e rientra prima del previsto proprio perché lui vuole esserci. Il Napoli sta migliorando caratterialmente? Sì certo, ma non sono uno psicologo, io posso stimolarli. Non mi piace la figura del motivatore esterno, secondo me deve essere un po' il lavoro del tecnico che è all'interno della squadra. Come sta Demme? Sarà a disposizione del gruppo. Sta bene e può tornarci utile sin da subito".

Manolas? "La reazione la potete vedere voi, la scorsa partita ha giocato un tempo e mostrato di far parte della squadra. Rrahmani? Fa parte di quel ragionamento dei giocatori che si autoalimentano a vicenda, tutti vogliono avere dei meriti".

Le condizioni per aprire un lungo ciclo Spalletti? "Non si può fare un discorso ad ampio raggio, è l'addizione di come ci comportiamo giorno dopo giorno a fare la differenza. Alla crescita non c'è mai fine. Le cose bisogna farle e non solo dirle".