Spalletti: "Mertens? Ne resto fuori, Raspadori può sostituirlo. Avverto scetticismo"

 Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Danilo Di Giovanni/GettyImages
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Lunga intervista al Corriere della Sera per Luciano Spalletti. L'allenatore del Napoli parte nella sua chiacchierata rispondendo a chi lo definisce 'antipatico': "Lo so, lo so che dicono tutti che sono antipatico! È questa l’etichetta che mi hanno attribuito e ormai la tengo. Ma poi… perché? Sarà che del mio lavoro non parlo con nessuno, sarà forse per lo sguardo un po' severo. Ma garantisco che sono una personcina per bene, al punto che mi sposerei!".

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Danilo Di Giovanni/GettyImages

IL NUOVO NAPOLI -"Vira nella direzione dei giovani forti, nel ridimensionamento degli ingaggi e nella filosofia della sostenibilità. Attorno a noi avverto scetticismo, mi dispiace. Perché ce la stiamo mettendo tutta per farci trovare pronti. Grazie a un mercato che, entro certi confini, sia funzionale alle nostre esigenze. Dybala non è arrivato, sento dire qua e là. Il tentativo è stato fatto dalla mia società, poi devi fermarti quando ci sono gli steccati".

RASPADORI - "Avrebbe tutte le caratteristiche per darci una mano. Con lui saremmo nella giusta direzione. Sarebbe il sostituto di Mertens".

MERTENS - "Chiariamo: non sono stato io, non è stato il club a non volerlo con noi. Mertens avrebbe potuto darci una grande mano. Ma la società gli ha fatto una proposta e lui non ha accettato. Mi tengo fuori da queste dinamiche, ed è giusto così".

IL RAPPORTO CON DE LAURENTIIS - "Diretto, frontale. E dunque vero. Per incontrarci a volte sono necessari compromessi caratteriali: a volte abbozzo io, altro volte lo fa lui. Siamo due persone forti".

TOTTI E ILARY - "Sinceramente non me l'aspettavo, e mi dispiace veramente. La famiglia è importante nella vita di ogni uomo, la sua mi è sempre apparsa solida. Una base importante per Francesco e Ilary. Ma la vita riserva anche questo, è un peccato".


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