I social come faro di chi decide: potere al popolo o deriva dannosa per il calcio?
Gli ultimi tempi nel mondo del calcio hanno rimesso al centro i tifosi. Uno "spostamento" cominciato con la pandemia che ha svuotato prima gli stadi e poi le casse delle società, ricordando loro quanto i bistrattati tifosi siano importanti per il loro sostentamento, dopo anni di scelte che andavano esattamente all'opposto delle esigenze dei supporter.
La nascita - e la "morte" - della Superlega ha poi fatto il resto, scatenando proteste ferocissime in Europa a tutte le latitudini. Quelle più forti sono arrivati in Inghilterra, con i tifosi che hanno preso la palla al balzo, come si suol dire, contestando le proprietà che si sono macchiate di questa onta di calcio d'élite. Poi c'è l'ultimo episodio, arrivato nelle scorse e che riguarda il Tottenham. Gli Spurs stanno ancora cercando un nuovo allenatore dopo José Mourinho e proprio quando sembrava fatta per Paulo Fonseca è arrivato il pronto dietrofront. Motivo? La clamorosa rottura tra Rino Gattuso e la Fiorentina, con l'ex tecnico del Napoli balzato in pole per la panchina del Tottenham, ora guidato come direttore sportivo dall'italiano Fabio Paratici.
Ma l'approccio con Gattuso, che pure c'è stato, è stato subito accantonato per le fortissime proteste dei tifosi degli Spurs che hanno tacciato il tecnico di essere omofobo e sessista, lanciando l'hashtag #notogattuso sui social. Più probabilmente, però, i supporters inglesi nel ricordare la rissa tra l'allora capitano del Milan e Joe Jordan hanno "intimato" al club di lasciar stare la pista tecnica italiana. E ora la domanda sorge spontanea: è giusto che i tifosi attraverso i social possano influenzare le politiche e le scelte dei club?
Di getto verrebbe da dire di sì, perchè fondamentalmente una squadra di calcio dovrebbe "appartenere" ai propri tifosi, che sono quelli che spendono soldi per seguire ovunque (almeno prima delle restrizioni anti-Covid) i propri beniamini. Ma come sempre la verità sta nel mezzo perchè, ad esempio, una squadra non dovrebbe acquistare un giocatore solo perchè i tifosi lo invocano a gran voce, ma piuttosto dopo un'attività di scouting e in accordo con l'allenatore.
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