Smalling la nota migliore, Bruno Peres la sorpresa, Zaniolo si conferma: il Pagellone Roma 2019/2020

AS Roma v SSC Napoli - Serie A
AS Roma v SSC Napoli - Serie A / Silvia Lore/Getty Images
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Nonostante la rivoluzione operata in estate dal nuovo direttore sportivo Petrachi e nonostante l'arrivo in panchina di Paulo Fonseca, la Roma non riesce nel suo intento di tornare in Champions League. Il quinto posto finale, infatti, arriva alla fine di una stagione molto, troppo, altalenante, caratterizzata, va detto, anche da tantissimi infortuni e dalle vicende societarie (vendita a Friedkin, licenziamento di Petrachi).

AS Roma v Wolfsberger AC: Group J - UEFA Europa League
AS Roma v Wolfsberger AC: Group J - UEFA Europa League / Silvia Lore/Getty Images

Partiamo dalla porta. Per il secondo anno consecutivo, la Roma cambia portiere. Dopo aver ceduto Alisson e aver preso Olsen nell'estate 2018, per la stagione 2019/2020 i giallorossi hanno deciso di mettere nuovamente mano al portafogli per Pau Lopez (7). Una decisione necessaria dopo l'annus horribilis dell'estremo portiere svedese e che si è rivelata intelligente dato che il portiere ex Betis Siviglia si è dimostrato affidabile e moderno. Forse meno moderno, ma sicuramente altrettanto affidabile il secondo, Antonio Mirante (7) che, come lo scorso anno, ha sempre risposto presente in assenza del titolare. Difficile, invece, dare un giudizio sull'italo-brasiliano Daniel Fuzato (s.v.), terzo portiere che, dopo due anni nella Capitale, ha debuttato nell'ultima giornata contro la Juventus.

FBL-ITA-SERIEA-ROMA-BRESCIA
FBL-ITA-SERIEA-ROMA-BRESCIA / ANDREAS SOLARO/Getty Images

In difesa, invece, spicca il nome di Chris Smalling (8). Il difensore arrivato in prestito dal Manchester United alla fine del calciomercato si è rivelata la nota migliore della stagione della Roma. In molti, infatti, avevano storto il naso al suo sbarco in Italia e, invece, prestissimo ha scalzato Fazio e composto con Mancini un'ottima coppia di difesa, dando sicurezza a tutto il reparto. Mancini (7,5) che ha superato a pieni voti l'esame Roma. Dopo il fallimento di vari discepoli di Gasperini una volta lasciata Bergamo, ci si poteva aspettare l'ormai classica annata al di sotto degli standard mostrati all'Atalanta e, invece, non solo si è dimostrato un centrale da big, ma si è stato anche preziosissimo nel ruolo di mediano. Male, invece, Fazio (5,5) che, proseguendo il trend negativo iniziato lo scorso anno, come detto, ha perso presto la maglia da titolare convincendo a tratti quando chiamato a sostituire i due titolari. Leggermente meglio nel finale di stagione da terzo. Ancora troppo acerbi i giovani Cetin (5,5) e Ibanez (5,5) che hanno ancora molto da lavorare. Ormai fuori dal progetto, invece, Juan Jesus (s.v.) che ha raccolto appena 4 presenze.

Brescia Calcio v AS Roma - Serie A
Brescia Calcio v AS Roma - Serie A / Pier Marco Tacca/Getty Images

Secondo indiscrezioni estive, Aleksandar Kolarov (7,5) doveva lasciare la Roma. Si parlava di Inter dove avrebbe ricoperto il ruolo di difensore mancino nella difesa a tre di Conte. Il serbo, invece, ha rinnovato, svolto ancora una volta un'eccellente lavoro come terzino e, nel finale di stagione, ha sorpreso tutti proprio nel ruolo che, si diceva, Conte aveva pensato per lui. Se il cambio di modulo (dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1) ha dato i suoi frutti è in buona parte anche merito suo. Quella posizione potrebbe allungargli ulteriormente la carriera. Ottima anche la stagione di Spinazzola (7,5). Arrivato nell'ambito di un'operazione che coinvolgeva il giovane Luca Pellegrini, l'ex Juventus, a seguito di una sorprendente stagione in bianconero, ha confermato le sue qualità sia da terzino che da esterno a tutta fascia. Una fortuna per la Roma il mancato scambio con Politano a gennaio. Spinazzola, infatti, è stato protagonista assoluto nella seconda metà di stagione. Complice il grave infortunio subito nelle prime battute del campionato, un altro ex Dea, Zappacosta (6,5), è stato meno incisivo. L'ex Chelsea ha commesso qualche erroraccio (col Milan, per esempio), ma, in generale, ha dimostrato, quando sta bene, di essere ancora uno dei migliori laterali italiani in circolazione con un finale in crescendo. A destra, però, la vera sorpresa è stata Bruno Peres (7,5). Tornato a gennaio dopo aver fallito anche in terra natia, il Brasile, l'ex Torino, sfruttando l'occasione concessagli da Fonseca, si è preso pian piano la titolarità, tornando per lunghi tratti il giocatore ammirato in granata, quello di cui si era innamorata la Roma. Fascia destra occupata con risultati abbastanza buoni da Santon (6) fino a gennaio a scapito dell'ormai ex capitano, Alessandro Florenzi (4), fuori dai piani di Fonseca e autore di prestazioni negative nelle occasioni concessegli dal portoghese. D'altronde, l'allenatore ha ragione, non è un terzino.

AS Roma v SSC Napoli - Serie A
AS Roma v SSC Napoli - Serie A / Paolo Bruno/Getty Images

A centrocampo, invece, si trova l'altra nota lieta della Roma 2019/2020. Se, infatti, Smalling ha dato sicurezza a tutta la difesa, Jordan Veretout (7,5) è stato il perno fondamentale della mediana giallorossa. Fonseca gli ha dato in mano le chiavi del centrocampo e lui non ha deluso, anzi, semmai ha superato le più rosee aspettative, abbinando quantità e qualità. Essenziale. Altrettanto non si può dire degli altri centrocampisti, falcidiati, più del francese, dagli infortuni. Cristante (6,5), infatti, ha alternato partite buone ad altre decisamente meno buone, anche se vince di gran lunga la sfida con Diawara (5,5). L'ex Napoli ha perso buona parte della stagione a causa di problemi fisici, risultando, però, disastroso in diversi frangenti, soprattutto post-lockdown. Da salvare il finale in crescendo. Discorso diverso per Lorenzo Pellegrini (7). Eccezion fatta per quel periodo così e così all'inizio della seconda parte di stagione, il nuovo 'capitan futuro' si è confermato su ottimi livelli, svolgendo bene diversi ruoli nella mediana di Fonseca. Registrati passi avanti anche dal punto di vista caratteriale. L'ex Sassuolo è sempre più leader. Insufficiente, invece, per il secondo anno consecutivo, il contributo di Javier Pastore (5,5), il quale solo per un attimo ha dato l'illusione di poter tornare ai vecchi standard. Poco da dire, infine, su Villar (s.v.), utilizzato troppo poco.

AS Roma v SSC Napoli - Serie A
AS Roma v SSC Napoli - Serie A / Quality Sport Images/Getty Images

In molti lo aspettavano al varco per vedere se le prestazioni della scorsa stagione erano solo un fuoco di paglia. Lui, invece, ha convinto anche gli ultimi scettici, confermandosi uno dei migliori calciatori dell'intera Serie A. Stiamo parlando di Nicolò Zaniolo (7,5). In sua assenza, a inventare calcio è stato Mkhitaryan (7). L'armeno è stata, assieme a Smalling, l'altra scommessa vinta da Petrachi. L'ex Borussia Dortmund arrivava a Roma da riserva dell'Arsenal, ma in Italia è tornato a far vedere il suo talento. Non hanno convinto appieno, invece, Perotti (6) e Kluivert (6), fra infortuni e prestazioni appena sufficienti. Male, invece, Under (5). Si aspetta ormai da troppo tempo il definitivo salto di qualità che puntualmente non arriva e, forse, arriverà altrove. Deludente, è stato scavalcato da tutti nelle gerarchie. Il sostituto, la Roma, l'ha già trovato, in Carles Perez (6,5) che ha dato un buon apporto dal suo arrivo in quel di gennaio.

AS Roma v SS Lazio - Serie A
AS Roma v SS Lazio - Serie A / Giuseppe Bellini/Getty Images

Buona anche la stagione di Dzeko (6,5), trascinatore per tutta la prima parte di stagione e diventato meritatamente capitano dopo l'addio di Florenzi. Resta l'amaro in bocca per il finale di stagione un pò deludente. Stagione post-lockdown in cui si è messo un pò più in luce Kalinic (4,5), disastroso fino a marzo. Un crescendo che, però, non cancella assolutamente i 7 mesi precedenti.

AS Roma v ACF Fiorentina - Serie A
AS Roma v ACF Fiorentina - Serie A / Paolo Bruno/Getty Images

Chiudiamo con l'allenatore, Paulo Fonseca (6,5). Il portoghese va in contro alla tipica stagione d'esordio del tecnico straniero in Serie A. Prima parte di stagione molto buona, flessione all'inizio del girone di ritorno fino a stabilizzarsi quando, però, ormai l'obiettivo è irraggiungibile. A differenza dei vari Petkovic o Paulo Sousa, però, ha il merito di non abbattersi di fronte alle difficoltà e trovare soluzioni alternative (Mancini a centrocampo, Bruno Peres, il cambio di modulo) che si rivelano efficaci.


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