Simeone ha cambiato la storia dei derby dell'Atletico Madrid
Ne ha vinto un altro, l'undicesimo in carriera, il settimo contro Carlo Ancelotti. Sarebbero 8 le vittorie in totale del Cholo sul tecnico italiano se considerassemo anche la sconfitta di Carletto contro l'Atletico quando era allenatore del Bayern Monaco. Dati significativi considerando che Simeone è riuscito a battere il suo attuale avversario nel derby di Madrid lo stesso numero di volte di Roberto Mancini (8) e meno soltanto di Luciano Spalletti (11).
11 vittorie, 12 pareggi e 17 sconfitte il suo score nel derby madrileno. Dati che, apprezzati in questo modo, non sembrano esaltanti, significativi. Dati che invece a confronto con la storia di colchoneros e blancos o anche limitandoci alla storia recente (XXI secolo) hanno del clamoroso.
Simeone ha disputato il primo derby della sua carriera l'11 aprile del 2012 perdendo fragorosamente 4-1 al Vicente Calderón. Non un inizio esaltante visto che in quelli della stagione seguente maturarono altre due sconfitte. Tuttavia, se guardiamo al pre Simeone il confronto appare impietoso.
20 gare tra il 2000 e il 2011, zero vittorie, 6 pareggi e 14 sconfitte. 12 anni senza vincere un derby per i colchoneros, a cui il Cholo ha completamente cambiato le aspettative, la quotidianità. L'Atletico Madrid è ancora dietro al Real e forse non supererà mai il livello dei blancos a lungo termine. Tuttavia, senza citare le vittorie dei titoli, possiamo ancora meravigliarci di fronte a una vittoria della squadra rojiblanca che nell'era Simeone verrà ricordata come una quasi pari dei rivali cittadini.
I baci di Simeone e l'esultanza di Morata
L'ultimo derby l'ha deciso Alvaro Morata con una prestazione eccezionale. Doppietta di testa ed esultanza rabbiosa contro la sua ex squadra. David Alaba ha messo in campo uno delle peggiori prestazioni dal suo arrivo nella capitale ma spagnola, perdendo diverse volte il numero 19, implacabile contro Kepa. Come attenuante c'è il discorso che marcare un attaccante così ispirato è complicato per tutti.
L'attacco della porta sul cross di Samuel Lino e il finto taglio sul primo palo sul traversone di Saúl.
L'1-0 e il 3-1, i gol più pesanti della partita.
Antoine Griezmann è la certezza, Alvaro Morata la novità di un Atletico che si sta riscoprendo una squadra capace di segnare tanto. Non è accaduto già due volte in questa Liga, contro Valencia e Real Betis, ma nelle altre tre gare i colchoneros hanno messo a referto 13 gol (5 proprio di Morata).
Nonostante le difficoltà in mediana (ancora senza De Paul e a lungo senza Lemar) l'Atletico si è preso un derby prestigioso a cui deve necessariamente dare seguito. L'ha vinto nell'approccio alla partita, tema su cui Ancelotti è stato molto secco nel post, nella cattiveria agonistica messa fin dalle prime battute di entrambi i tempi.
3 i minuti trascorsi tra il fischio d'inizio e il primo cabezazo di Morata.
30 o poco più i secondi trascorsi tra il fischio d'inizio della seconda frazione e il secondo colpo di testa di Morata.
La capacità di leggere i momenti della partita, di sfruttare una difficoltà evidente (quella sui cross in questo caso) dell'avversario ha portato tre punti pesanti all'Atletico Madrid, che ha già riagganciato il treno Liga. Ora la coppia titolare Griezmann-Morata può dirsi inamovibile, con due soluzioni importanti dalla panchina (Depay-Correa) da considerare come alternative di livello per competere in più tornei.
In Champions League c'è un girone da passare come prima forza, in patria un percorso netto da seguire. Dopo un paio di anni opachi e voci mai così insistenti su un futuro altrove, Simeone si è rimesso in carreggiata alla sua maniera, con il suo stile. Quello per cui riceve da anni critiche riguardo il modo di giocare nonostante un'ottima rosa, quello con cui da una decade si regala partite indimenticabili.