La Serie A non è per i giovani, lo studio del CIES mostra solo il 5% dei minuti per i prodotti del vivaio

Donnarumma e Calabria, entrambi cresciuti nel Milan
Donnarumma e Calabria, entrambi cresciuti nel Milan / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Che in Italia i club utilizzino poco i loro vivai è un dato di fatto, nonostante i recenti passi avanti fatti negli ultimi anni siamo ancora molto indietro rispetto agli altri campionati europei. Certo, non c'è mai stata una grande tradizione in Italia dell'utilizzo dei vivai, ma leggere lo studio del CIES (Centro Internazionale di Studi sullo Sport) ci allarma tanto e ci fa riflettere: solo il 5% dei minuti giocati da giocatori provenienti dal vivaio, la percentuale più bassa tra i top 5 campionati europei. Lo studio prende in considerazione i minuti giocati nella stagione attuale di giocatori tra i 15 i 21 anni con almeno tre stagioni nel club.

A capeggiare non poteva non esserci la Liga, paese dove ormai pescare dal vivaio è una tradizione lunghissima, la ''Masia'' del Barcellona ha prodotto tanto e ci ha insegnato tanto in questi anni. 15,7% per il campionato spagnolo, più di un terzo rispetto alla Serie A. Clamoroso il caso del Celta Vigo, che tocca addirittura il 49%, ma neanche le grandi di Spagna fanno male: 29% per il Barcellona e 16% per Real Madrid.

Segue al secondo posto la Premier League con il 12,6%, campionato dove i settori giovanili sono abbastanza sviluppati, con le ''Academy'' dei grandi club che sfornano da anni talenti preziosi. Il Manchester United vanta un bel 27%, mentre l'Arsenal il 20%. Anche la Ligue 1 non sfigura, al terzo posto con l'11,8%. Quarta la Bundesliga, il dato si attesta al 10,5%, con il Bayern Monaco che tocca un 16%. Ultima dunque la Serie A con un misero 5%. Dato allarmante che ci mostra come il calcio italiano sia in netto ritardo rispetto agli altri top campionati, ben 13 squadre non raggiungono la doppia cifra dei minuti, 8 di queste, tra cui due grandi come Juventus e Inter neanche l'1%, 0.1% per i bianconeri, 0.3% per i cugini nerazzurri, numeri che fanno decisamente riflettere.

Marcus Rashford, Scott McTominay
Rashford e McTominay entrambi cresciuti nel Manchester United / Alex Pantling/Getty Images

Sorprende tanto che neanche i club minori con finanze limitate puntino sui giovani nonostante siano a costo zero e possano garantire una plusvalenza. Le migliori italiane sono invece il Genoa con il 20,9%, seguito dal Milan 17,8% e dal Sassuolo, 15,3%. Dei casi isolati, visti i numeri delle altre, ma ciò non significa che in Italia non ci siano giocatori di talento. Certo, può anche essere vero che Francia, Inghilterra, Germania e Spagna hanno dei giovani molto talentuosi, lo si è visto anche nelle ultime manifestazioni internazionali, ma anche i giovani azzurri hanno sempre saputo dire la loro, talvolta raggiungendo buoni traguardi.

Senza dubbio il calcio italiano nella crescita e nella gestione del vivaio è ancora indietro, ma ciò non significa che non ci siano calciatori di talento, non sono due volte meno talentuosi di tedeschi, francesi e inglesi e tre volte meno degli spagnoli, devono solo essere valorizzati, a questo proposito ci si auspica che nei prossimi anni questo numero cresca, per il bene dei giovani e del calcio italiano stesso, perché il futuro sono loro.


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