Serie A più giovane e allarme Primavera: giovani in Italia, momento dai due volti
- Cala l'età media della Serie A grazie a Lecce e Frosinone
- Utilizzo ancora ridotto degli Under 21 in Serie A
- Il nodo resta il passaggio dalla Primavera al professionismo
Si sottolinea spesso e così si è fatto in passato quanto, a conti fatti e numeri alla mano, la Serie A risulti un campionato poco adatto per valorizzare i giovani e per dare loro il giusto spazio: contesti come la Bundesliga o Ligue 1, in particolare, spiccano ancora per l'elevato minutaggio concesso ai giovani (e ai giovanissimi) rispetto a quanto accade in Italia. Si sottolinea però un trend leggermente invertito per quanto riguarda la stagione 2023/24, non riferendoci tanto ai giovanissimi (insomma agli Under 21) ma ai calciatori nella fascia di età 21-25 anni.
Giovani ma mai giovanissimi
In questo senso il contributo di Frosinone e Lecce appare decisivo: i salentini vantano l'età media più bassa del campionato (24,3 anni) mentre i ciociari, nell'ultima giornata, hanno mandato in campo l'undici titolare mediamente più giovane di quelli schierati da inizio stagione (23,8 anni di media). L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio su tale passo in avanti della Serie A, pensando ai giocatori di età inferiore ai 25 anni, e sottolinea come Milan, Sassuolo e Bologna possano vantare percentuali superiori al 50% di giocatori in tale fascia di età.
Lecce e Frosinone brillano anche a livello europeo, non solo in Italia, risultando tra le sette squadre (nei top campionati europei) con l'età media più bassa. L'Inter, al contrario, punta sull'esperienza ed è la rosa meno giovane d'Italia (28,6 anni), seguita da Lazio e Roma. Il dato sugli Under 21 resta invece poco incoraggiante, pensando alla Serie A rapportata ad altri contesti europei: Cagliari ed Empoli sono i due club che attingono di più ai giocatori con meno di 21 anni ma - a livello europeo - sono rispettivamente in decima e tredicesima posizione per utilizzo di Under 21.
Primavera-professionismo: un passaggio critico
Un aspetto, questo, che si lega anche al focus odierno del Corriere dello Sport, un approfondimento connesso al passaggio dalla Primavera al "calcio dei grandi". Il quotidiano si chiede che fine facciano i calciatori una volte terminato il percorso giovanile e prova a rispondere analizzando, nel contesto italiano, un campione di 400 calciatori.
Solo il 2% di questi approda direttamente in Serie A una volta finito l'iter della Primavera per questioni di età, in B finisce il 5% e in C il 18%: in totale, insomma, appena il 25% passa dalla Primavera a un campionato professionistico a livello italiano. Per quanto riguarda il restante 75% è così suddiviso: il 7% passa dalla Primavera all'estero, il 28% prosegue in Italia ma a livello dilettantistico, il 3% rimane svincolato e il 35% continua a giocare in Primavera anche se da fuori quota.