La Serie A perde pezzi pregiati: sarà un nuovo declino?

Romelu Lukaku e Gianluigi Donnarumma
Romelu Lukaku e Gianluigi Donnarumma / Marco Luzzani/Getty Images
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"Un sogno, fu un sogno ma non durò poco"

Fabrizio De André

Chi negli anni '90 aveva la capacità di intendere e di volere ha avuto la fortuna di assistere al periodo d'oro della Serie A. All'epoca non faceva notizia l'arrivo di un campione di fama internazionale, non ci si impressionava se una squadra arrivava in finale di Champions League; era l'età delle sette sorelle che dominavano in Europa e che tutti i club stranieri invidiavano.

Poi qualcosa è cambiato. Molte società non hanno resistito ai capitali stranieri e hanno così venduto i propri giocatori migliori all'estero, depauperando il tasso tecnico del nostro campionato. Il problema però non sono tanto le cessioni, quanto la mancata capacità di reinvestire questo denaro. La qualità della Serie A diminuiva, ma non si faceva niente per recuperare.

Negli anni 2000, ci eravamo quasi abituati ad assistere al declino del nostro campionato, a una crisi che è poi esplosa nello scorso decennio. Pochi soldi, società per niente lungimiranti, giocatori scarsi e stadi fatiscenti erano praticamente diventati roba di tutti i giorni.

AC Milan v Genoa CFC - Serie A
San Siro / Marco Luzzani/Getty Images

La Serie A si era appiattita: a vincere era sempre la Juventus (spesso anche con largo anticipo), in Champions ed Europa League ci andavano sempre le solite squadre e a retrocedere sempre le neopromosse. Gli unici motivi di gioia erano degli isolati successi europei, come l'incredibile rimonta della Roma sul Barcellona.

Quando ci eravamo rassegnati a tutto ciò, ecco un barlume di speranza. Nell'estate del 2018, la Juventus ingaggia Cristiano Ronaldo, uno dei giocatori più forti di sempre. I bianconeri vedono nel portoghese il tassello mancante per raggiungere la tanto desiderata Champions League, ma l'arrivo di CR7 nello Stivale rappresenta un fattore di crescita per l'intero calcio italiano. Sono sempre di più infatti i fan che seguono con attenzione la Serie A solo per vederlo giocare.

L'apparente ripresa del nostro campionato non è solo dovuta a Ronaldo. Il merito è anche dell'Atalanta, una piccola realtà che ha saputo guadagnarsi l'appellativo di big. Il segreto dell'exploit della Dea sta tutto nella sapiente gestione societaria e nella grande capacità di amministrare il settore giovanile. Grazie a Gian Piero Gasperini, uno che di calciatori promettenti se ne intende, i bergamaschi si sono fatti notare prima a livello nazionale, poi in Europa.

Più recentemente, è toccato all'Inter riportare lustro alla Serie A. Per perseguire l'obiettivo dichiarato dello Scudetto, la famiglia Zhang porta a Milano Antonio Conte e per consegnare al nuovo mister una squadra vincente, in soli due anni arrivano Romelu Lukaku e Achraf Hakimi, campioni di caratura internazionale.

Romelu Lukaku, Achraf Hakimi
Achraf Hakimi e Romelu Lukaku / Jonathan Moscrop/Getty Images

La strategia dei nerazzurri funziona e riescono a vincere il campionato, ponendo così fine all'egemonia bianconera. Un'ulteriore nota positiva è però la ripresa del Milan, una grande della Serie A che negli ultimi anni aveva sofferto gli investimenti scellerati delle vecchie proprietà. Con il ritorno in auge anche dei rossoneri, il calcio nostrano era pronto per tornare alla ribalta.

Sentendo le notizie delle ultime settimane, abbiamo tutti la sensazione di esserci svegliati da un lungo sogno. L'ascesa della Serie A sta subendo (almeno in apparenza) un enorme ridimensionamento. L'addio di Conte dalla panchina dell'Inter ha dato il via a un'escalation di cessioni in casa nerazzurra: prima è andato via Hakimi, poi Ashley Young (non molto dolorosa la sua partenza a dire il vero) e infine Romelu Lukaku. Comprendiamo bene il bisogno di risolvere i problemi finanziari, ma quella dei campioni in carica è a tutti gli effetti una diminuzione del tasso tecnico della rosa.

Cristiano Ronaldo sembra poi in fase calante, complice un'età che non è più dalla sua parte. Certo, un CR7 in fase calante è comunque meglio del 90% dei calciatori in circolazione, ma vedendo giocare il portoghese si notano sempre più errori - anche grossolani - e le scelte sbagliate dovuti alla poca lucidità. In base alle parole di Massimiliano Allegri, Ronaldo non è più intoccabile come una volta, è (quasi) diventato uno come tanti.

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo / Nicolò Campo/Getty Images

A dare il colpo di grazia ci sono poi le fughe all'estero di Donnarumma e De Paul. Molti di noi si aspettavano che Gigio sarebbe diventata una bandiera rossonera, ma anche lui non ha resistito agli ingaggi faraonici del Paris Saint-Germain. Per compiere il salto di qualità nella sua carriera, l'argentino ex Udinese non ha scelto le big del nostro campionato, preferendo le avance dell'Atletico di Simeone.

Oggi la Serie A sembra essere tornata al punto di partenza. Certo, l'Atalanta rimane una delle realtà più belle e tanto ci aspettiamo dai vari Milan, Napoli, Roma e Lazio, però il prossimo campionato sembra una questione esclusiva tra Inter e Juventus. Sconsolati per il ridimensionamento, non possiamo fare altro che incrociare le dita e augurarci il meglio per la stagione che sta per iniziare.


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