Serie A, la ripresa preoccupa: in Bundesliga ecatombe di infortuni
Che riprendere a giocare a calcio dopo un lungo stop sia difficoltoso è arcinoto a tutti. E oltre al timore di un nuovo dilagarsi del contagio da coronavirus si affaccia anche quello sugli infortuni dei calciatori. Dalla Bundesliga, prima lega europea a far riprendere i suoi campionati, il quadro risulta assai preoccupante.
La ripresa dopo i mesi di lockdown ha portato con sé una marea di infortuni, come svelato anche dallo studio del dottor Joel Mason, ricercatore dell'Istituto di scienze dello sport all'università di Jena, in Germania. A riportare i numeri è il Corriere della Sera: solo nella prima giornata in cui è ripresa la Bundesliga il rischio infortuni è aumentato addirittura del 266%. Dallo 0,27 allo 0,88 a partita. Il tutto suffragato dai numeri dopo la seconda giornata: tra vecchi e nuovi sono 65, in totale, i giocatori infortunati, in media più di tre a squadra.
Una preparazione breve e gare troppo ravvicinate, oltre al caldo di luglio e agosto che di certo non aiuterà: queste le spine per i calciatori, che con la ripresa del campionato si esporranno ad una elevata possibilità di infortuni (anche se la regola delle 5 sostituzioni sta provando in qualche modo ad aiutare). Per fare qualche nome dopo la ripresa il Bayern ha perso Thiago Alcantara e il Lipsia Yussuf Poulsen. In Italia invece si è fermato Zlatan Ibrahimovic (anche se lo stop sembra meno grave del previsto), mentre in Spagna è andato ko Joao Felix.
E l'allarme cresce anche in Premier League. Secondo una ricerca effettuata dalla piattaforma Zone7 giocare 8 partite in un periodo di 30 giorni aumenta il rischio di infortuni del 25%, rispetto alle solite 4 o 5 dello stesso lasso di tempo. La causa? Solo il 4% dei calciatori è abituato a giocare a ritmi così serrati.
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