Serie A, ecco il nuovo protocollo (già consegnato alle squadre) per riprendere il campionato
Il Consiglio federale di ieri ha stabilito che a riprendere non sarà solo la Serie A, ma anche la B e la C. E in questo senso l'approvazione del nuovo protocollo per gli allenamenti di squadra avvicina ancora di più la possibilità di portare a termine sul campo la stagione 2019/20. Ecco le regole - rivelate da Il Messaggero - che dovranno seguire i calciatori per allenamenti e gare.
La bozza del nuovo protocollo concordato con il Cts è stata già consegnata alle squadre: 36 pagine che arrivano anche sul tavolo del Premier Conte entro il 28 maggio, data in cui verrà ufficialmente deciso se la Serie A potrà ripartire o meno.
Le gare
Si giocheranno quasi ogni giorno, ma non alle 15. Verranno disputate in diverse fasce orarie della giornata, con il primo calcio d'inizio che dovrebbe arrivare dalle ore 16, mentre la maggior parte delle altre tra le 18 e le 21. Nei tunnel che portano al campo passeranno prima una squadra, poi l'altra, senza trovare bambini, mascotte e anche strette di mano. Le bottigliette da cui berranno i giocatori saranno personalizzate e verranno separate anche le sale antidoping.
Lo stadio
Gli impianti verranno divisi in tre zone: area tecnica, spalti e area esterna. L'accesso a suddette aree avverrà in fasce orarie e potrà vedere un massimo di 100 presenze ciascuna. In totale ci saranno 300 persone, tutte controllate e munite di autocertificazione. Le squadre arriveranno alle gare con percorsi separati e tutti i componenti dei gruppi squadra dovranno indossare le mascherine. Arriveranno prima gli arbitri, poi la squadra in trasferta e infine i padroni di casa. Autobus e spogliatoi verranno sanificati prima e dopo la gara.
No alle proteste
Una delle altre modifiche riguarda sia arbitri che calciatori: non si potrà più protestare, vista la distanza di un metro e mezzo che dovrà restare tra i direttori di gara ed i giocatori. Per quanto riguarda la stampa, invece, potranno essere presenti solo i licenziatari dei diritti tv, con le interviste che ci saranno, ma sempre ad un metro e mezzo di distanza. Le conferenze stampa, invece, verranno realizzate dai club e poi distribuite alle testate, sul modello di quanto già avviene in Formula 1.
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