Serie A, i contratti in scadenza sono un problema: cosa fare con le scadenze al 30 giugno
Cosa fare con i contratti in scadenza? In Serie A (ma anche in tutti i campionati europei) rischia di scoppiare il caos. La data del 30 giugno coincide anche con la conclusione della stagione nella maggior parte dei campionati europei e dal '95, dalla sentenza Bosman, i calciatori dell’Unione Europea sono liberi di trasferirsi a un altro club alla naturale scadenza del loro contratto, senza il pagamento di un indennizzo.
Come riporta L'Ultimo Uomo, Il Coronavirus però rischia di stravolgere anche il calciomercato. La FIFA non può regolamentare i contratti di lavoro in ogni Paese e per questo ha consigliato che dovrà essere trovato un nuovo accordo tra le parti, al fine di garantire il proseguimento dei contratti in scadenza e dei prestiti.
Dovrà essere trovato un accordo tra i vari club e i calciatori ma non sarà semplice. In Serie A ci sono diversi casi spinosi. Quello emblematico è Lapadula, in prestito al Lecce dal Genoa fino al 30 giugno: i due club sono impegnati nella lotta per non retrocedere e i rossoblù potrebbero anche sottrarre la punta ai rivali salentini, se non si giungesse a un accordo. Vanno prolungati i contratti fino alla fine di agosto ma bisogna sciogliere il nodo relativo agli stipendi. L’intervento della Federazione è fondamentale, anche perché al momento, l’unica certezza è che calciatori come Dejan Kulusevski, Andrea Petagna e Amir Rrahmani potrebbero lasciare la loro attuale squadra il 30 giugno (Parma, SPAL e Hellas Verona) senza potersi però aggregare a Juventus e Napoli sino al termine della stagione sportiva. La Serie A conta 55 giocatori in scadenza di contratto, oltre a tutti gli accordi di prestito in scadenza ma ad esempio SPAL e Verona hanno tanti giocatori in prestito, fino a 17 gli estensi. Le prossime mosse saranno decisive ma senza una norma collettiva si rischia il caos.
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