Serie A, Casini: "Campionato sempre con 20 squadre, urgente il problema stadi"

Lorenzo Casini
Lorenzo Casini / Daniele Badolato - Juventus FC/GettyImages
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Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A Tim, ha rilasciato delle dichiarazioni al termine dell'assemblea odierno. Casini ha parlato a tutto tondo: dal numero di squadre nel nostro campionato alla Superlega, per poi passare anche per le infrastrutture e le riforme del gioco e dei campionati giovanili. Ecco quanto emerso.

Sui temi discussi: "Abbiamo approvato la proposta di accordo collettivo con l'Aiac. Si parla di contratto collettivo con gli allenatori che la Lega Serie A non aveva ancora. Il lavoro va avanti da diversi mesi, ma l'assemblea si è pronunciata", riporta Calciomercato.com

Sulle radio: "Abbiamo dato il via al bando radio-tv".

Sulle riforme: "È stato validato il programma di riforme. Un documento che va ancora mandato al ministro Abodi e al presidente Gravina. Si va dal tema dell'ordinamento dei campionati, le infrastrutture, la valorizzazione dei giovani, le seconde squadre, le coppe "minori", proposte a Fifa e Uefa e un pacchetto di una serie di proposte legislative. I concetti principali sono le infrastrutture, perché il problema stadi è urgente; le risorse, perché c'è necessità; Infine la cultura, sia a livello giovanile che femminile con l'integrazione con le scuole".

Sul fuorigioco semi-automatico: "Abbiamo scritto di poter iniziare entro il 27 gennaio di poter iniziare a sperimentare in campo il fuorigioco semi-automatico. Novità relativa perché già applicato in Champions. è un ulteriore progresso tecnologico per ridurre il margine d'errore".

Sul sistema calcio: "Il calcio italiano ha sofferto in maniera drammatica la pandemia. Siamo in uno stato di faticosa ripresa. Il momento di attuare le riforme è quello giusto, per adeguarci al momento storico del paese".

Sulle regole del gioco: "Il tifoso può essere interessato agli aspetti del gioco. Si valuta il var a chiamata, si vuole rendere pubblici i dialoghi arbitro-var o quantomeno fargli spiegare le decisioni. Il tempo effettivo è un tema che stiamo sviluppando. Vogliamo ridurre il numero di partite e vorremmo togliere le partite amichevoli delle nazionali".

Sulla primavera: "Vogliamo rivoluzionare la Primavera con un numero di giocatori formati in casa e non che devono essere in lista. Il tema delle seconde squadre è un tema caldo anche in consiglio federale".

Sulla sicurezza negli stadi: "Vogliamo implementare per i tifosi il tema del riconoscimento facciale per poter essere più solerti negli interventi all'interno degli impianti".

Sul numero di squadre partecipanti al campionato: "Al momento non è la priorità il taglio del numero di squadre.Ci sono 100 squadre professionistiche, è importante intervenire con una proposta di sistema e quindi non è stata considerata prioritaria una riduzione per la Serie A. I problemi che sono trattati qui sono molto più importanti. Se anche uno decidesse di farlo non sarebbe immediato, non c'è la bacchetta magica e non si può fare subito. Qui parliamo di cose che si possono fare in un mese. Rispetto alla gravità della situazione anche le squadre che sono interessate hanno capito".

Sulla Superlega: "Innanzitutto è un passaggio importante, ma non definitivo. È un segnale importante per la tenuta del sistema sportivo internazionale. È una vicenda che si applicherebbe non solo alla Superlega, ma a tutte le federazioni sportive".

Lorenzo Casini
Lorenzo Casini / Daniele Badolato - Juventus FC/GettyImages

Sulla sostenibilità: "Quotazione in borsa? Franco Carraro al tempo la indicava come via maestra, ma da allora guardando al numero di club che l'hanno attuata è abbastanza limitato. Dire che è la soluzione è troppo, le società quotate sicuramente garantiscono più trasparenza, ma non è la soluzione. Ci sono altri strumenti di controllo che la Lega sta portando avanti e che potrebbe in futuro dare il via a un possibile salary cap. Poi ad un premio di valorizzazione per i prestiti e non solo".

Sulle infrastrutture e sulla candidatura a Euro 2032: "C'è da parte nostra il pieno supporto per la candidatura ad Euro 32. Stiamo preparando il dossier, ma il progetto prescinde da quello. Si esprime la necessità di sfruttare quell'occasione per ammodernare centri sportivi e stadi. Stiamo pensando anche ad una Tax Credit da coordinare con il governo per spingere gli investimenti".

Sulle seconde squadre:  "Sono numerose le difficoltà. I motivi per cui oggi c'è stato uno stop è di natura economica, troppo cara la fee, manca la certezza sull'iscrizione, si chiede maggiore flessibilità nell'uso dei giocatori fra prima e seconda squadra (aggiornato il numero di presenze) e c'è anche un tema da risolvere che è quella della retrocessione, che se arrivasse verrebbe dismessa la squadra".

Sulla governance: "C'è una proposta di riequilibrare i pesi in consiglio federale perché oggi non è proporzionato al valore economico della Serie A. Non è pensabile che se c'è una decisione che riguarda la Serie A il consiglio federale può decidere senza che venga coinvolta la stessa Lega. Meritiamo uno statuto speciale".

Sulla media company: "Dopo l'assemblea e l'informativa per l'accelerazione che abbiamo avuto per le riforme, abbiamo scelto di prendere qualche giorno in più e trattare la media company nell'assemblea di gennaio".

Sul "paracadute": "Sulle risorse da garantire non abbiamo pensato di intervenire. Abbiamo osservato che occorre lavorare meglio nel sistema dei prestiti fra la Serie A e le altre leghe. Così che le risorse che vengano date alle altre squadre siano monitorate".

Sui playoff, playout e supercoppa: "Non è un tema che è stato trattato. Le nostre leghe di riferimento sono Liga e Premier e sono a 20 squadre e senza i playoff. Prima di parlarne bisognerebbe fare uno studio. Sui playout si potrebbe lavorare con la Serie B ad un diverso sistema di retrocessioni-promozioni. Supercoppa? Siamo in una fase negoziale e di trattativa. È stato chiesto di lavorare. Ipotesi Final 4 è prematura. Si sta ancora discutendo".

Sulle linee dell'AGCOM: "Siamo soddisfatti che siano state approvate e ringrazio De Siervo che con un anno e mezzo di anticipo, potremo pubblicare il bando in anticipo. Con l'Agcom e l'autorità garante c'è stato intesa".

Sui procuratori:  "La Fifa ha incontrato diverse resistenze per un nuovo regolamento. Esistono fatturati da 1 miliardo di euro per qualche studio d'agenzia, più di molti top club europei. Anche gli studi di procuratori dovrebbero fare bilancio. Stiamo valutando se per supportare al meglio la fifa ci sia uno strumento legislativo che regoli le transazioni o ci sia un tetto alle commissioni".

Sul caso D'Onofrio: "Ci sarà un consiglio federale in cui verremo informati. Oggi ci sarà un comunicato dell'Aia e capiremo da loro che posizione prenderanno. Il 19 capiremo il punto della Figc e leggeremo le carte dell'indagine".

Sul VAR: "Va discusso con l'Aia e la Federazione il fatto che si possa sperimentare, magari in Coppa Italia, il rendere pubblico l'audio. Poi un'altra via è quella di dare all'arbitro la possibilità di parlare a fine gara e spiegare".

Sul numero di partite delle Nazionali: "La Fifa stessa aveva proposto una riduzione delle finestre, ricevendo poi risposta negativa dalle federazioni. Non è per minor amore della Nazionale, tutt'altro. Magari ranking o storia potrebbero servire per nel discorso qualificazione, arrivando a ridurre magari le partite della fase di qualificazione. Tutto rientra nella ragionevole riduzione del numero delle partite".