Senza la Champions League sarebbe una stagione fallimentare per la Juventus di Sarri?

Stefano Guidi/Getty Images
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Un giorno, solamente un giorno al match contro il Lione, la partita che ogni tifoso juventino aspetta dal 26 febbraio. Gara d'andata finita con il risultato di 1-0 per i francesi, bianconeri mai realmente pericolosi e conseguente preoccupazione in vista del ritorno. Lo stop forzato ha però rimescolato tutto, con la sospensione della Ligue 1 che ha tenuta ferma ai box la squadra di Rudi Garcia e con la Juve ancora in cerca di una sua identità, ma fresca della vittoria dello Scudetto. Identità che sta cercando di dare Maurizio Sarri, ma i risultati, almeno fino ad ora, non si sono ancora visti. Il percorso intrapreso dall'allenatore ex Chelsea è lungo e complicato, perché si, vincere è sempre l'unica cosa che conta, ma quando la vittoria diventa quasi un atto dovuto, anche il come comincia a contare.

Quella con il Lione sarà la sfida più importante della stagione? La risposta è no, la sfida più importante era riuscire a vincere il nono Scudetto di fila. C'è stato un po' di rilassamento nel finale, questo è evidente a tutti, ma il titolo è arrivato e le partite con Cagliari e Roma non fanno assolutamente testo. La Juventus ha scritto un pezzo di storia, perché in nessun campionato della top 5 una squadra ha vinto per nove anni di fila. É stato uno Scudetto vinto contro tutti; gli opinionisti che, dopo mesi spesi ad analizzare l’incompiutezza della “rivoluzione sarriana”, sono stati costretti a riconoscere che se una società resta al vertice per nove anni consecutivi, pur avendo alternato allenatori, interpreti e moduli, forse la fortuna c’entra sì, ma fino ad un certo punto; le rivali di questa lotta per il tricolore, che aveva ognuna una storia bellissima da poter scrivere.

Chris Ricco/Getty Images

Sarri, complice il suo recente passato da avversario e le difficoltà a dare alla squadra quel gioco veloce e spumeggiante per il quale era stato scelto non è ancora riuscito a far breccia nel cuore di tutti i tifosi bianconeri. L’impressione è che la “scintilla” non sia mai scoccata neanche con i piani alti della Juventus. Esempio lampante lo possiamo trovare nel giorno della presentazione del nuovo allenatore dell'Under 23 Andrea Pirlo. Andrea Agnelli si è complimentato con Nedved e Paratici per la vittoria dello Scudetto, non nominando mai all'interno del suo discorso l'allenatore toscano. Molto strano, dato che tutte le parole del Presidente sono dirette e mirate e per non sbagliarne o dimenticarne alcuna, si affida sempre ad un “pizzino” guida.

Servirà inevitabilmente pazienza per poter ammirare la vera Juventus di Maurizio Sarri, anche per l'assenza di interpreti funzionali al suo gioco in varie zone del campo. Il ritorno con il Lione è di sicuro una partita importante, arrivare a disputare le Final Eight a Lisbona è un obiettivo che i bianconeri devono centrare. La vittoria della Champions League sarebbe certamente un sogno, ma non deve diventare un'ossessione, specialmente in questa stagione di transito.


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