Scaroni e Antonello sul nuovo stadio: "Pronti a spostarci al di fuori di Milano"

Paolo Scaroni
Paolo Scaroni / Claudio Villa/GettyImages
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L'amministratore delegato dell'Inter Alessandro Antonello e il presidente del Milan Paolo Scaroni sono intervenuti oggi ai microfoni di Radio24 per parlare della questione "Nuovo San Siro". Il patron rossonero si è soffermato anche sul mercato, mentre il dirigente nerazzurro ha commentato anche il progetto Superlega e il Fair-play finanziario. Ecco quanto emerso dal loro intervento.

Scaroni sull'occasione persa: "Mi aspettavo fossimo più celeri soprattutto noi a Milano che è una città del fare - riporta Calciomercato.com - così non è stato, ma il nostro Paese lo conosciamo, siamo bravi a perdere occasioni perchè la burocrazia ci frena".

Alessandro Antonello, Steven Zhang
Zhang e Antonello / Emilio Andreoli/GettyImages

Antonello sulla lunghezza dei tempi: "La posizione è la medesima del Milan, siamo partiti con tanto entusiasmo, poi nel nostro paese il sistema italia non aiuta. Sulle infrastrutture e sulle grandi infrastrutture sportive, nonostante la legge sugli stadi a cui ci siamo appellati, i tempi si sono allungati oltre il dovuto".

Scaroni sulla scelta condivisa da parte di entrambe le squadre:  "Inter e Milan hanno la stessa visione perchè hanno la stessa ambizione di giocare un ruolo di primo piano nel calcio europeo, lo stadio è il primo ingrediente per il successo, lo pensano anche i nostri tifosi".

Sempre Antonello sulla lunghezza dei tempi: "La politica di Milano non voglio capirla. Io sono un uomo di azienda e non voglio entrare nei meandri politici. Noi vogliamo seguire le regole, ma vogliamo tempi certi. Per gli investitori la cosa più difficile da accettare è l'incertezza. Dopo 1000 giorni siamo ancora ad attendere l'approvazione di un progetto. Sicuramente il dibattito pubblico è un'occasione di trasparenza, ma i tempi sono troppo lunghi. Probabilmente in 3 anni in altri paese l'opera sarebbe non solo in fase avanzata, ma quasi conclusa".

Scaroni sul nuovo stadio: "Quello che è mancato in questo progetto è che questo progetto è rimasto soltanto quello di Milan e Inter. Non è mai diventato il progetto per Milano. Resta solo il concetto che sia per noi e non per la città. Una delle ragioni per le quali ci stiamo guardando al di fuori di Milano è solo perché vogliamo sposare il progetto con tempi più brevi, ovunque sia. Noi abbiamo l'urgenza di costruire lo stadio".

Antonello sull'ipotesi Sesto San Giovanni: "Le opzioni ci sono, bisogna sempre avere dei piani alternativi. Noi simao investitori che guardano in maniera concreta. La cosa principale è raggiungere l'obiettivo di avere il nuovo stadio nel più breve tempo possibile. Sesto non è un'opzione a salve, ma che stiamo valutando concretamente. Le opportunità ci sono, vanno valutate tecnicamente".

Scaroni sull'importanza di San Siro: "San Siro è iconico perché ci hanno giocato Inter e Milan. Lo stadio è diventato famoso perché è merito dei risultati dei due club. Se andassero da un'altra parte, quell'altra parte diventerebbe altrettanto iconico".

AC Milan v Genoa CFC - Serie A
Stadio San Siro / Marco Luzzani/GettyImages

Scaroni sui giocatori via a parametro zero: "Quando un giocatore fa richieste che non sono sostenibili, noi accettiamo di perderlo a zero".

Antonello sulla sostenibilità economica: "Il tema della sostenibilità è un tema ormai cruciale. È cambiato il mondo e cambiando il mondo sono cambiate le priorità. La sostenibilità economico-finanziaria va bilanciata con la competetività. Sono elementi importanti che vanno tenute in considerazione alla pari. Le manove economiche vanno gestite in maniera combinata con l'area sportiva".

Antonello sul Financial Fair Play: "La Uefa sta cambiando il Financial Fair Play in Financial Sustenability. Queste nuove regole, rispetto alle regole in essere stanno accompagnando il sistema calcio fuori dal periodo difficile della Pandemia. Poi per lo sviluppo successivo si dovrà dare l'opportunità ai club di investire nel rispetto della sostenibilità. Il divario fra club ricchi e meno ricchi esiste, ma è legato ad esempio al fatto che la Premier League ha incassi superiori. Noi come sistema Italia dobbiamo recuperare questo gap".

Scaroni sul progetto stadio: "Ho notato che il comune di Genova, per la diga che stanno costruendo ci ha messo solo 3 mesi. I tempi del dibattito pubblico si possono accorciare. Noi forniremo al comune tutto quello che gli serve, ma dovrà essere fatto in tempi brevi. I club con i quali si incontrano Inter e Milan in Europa hanno ricavi da stadio 3 volte superiori alle nostre. Come si fa a competere così?".

Antonello sul progetto Superlega: "Il progetto della Superlega era un grido di allarme su una situazione che si stava delineando difficile e drammatica. I bilanci che sono stati presentati ne erano lo specchio. Era un modo per dire: signori così non si va avanti, dobbiamo riformare il sistema per sostenere il club, il sistema e ricominciare ad investire. Nel sistema attuale siamo sempre in difficoltà nella gestione. I club devono fare la loro parte per ottimizzare risorse, costi e gestire il momento. La ricerca di nuove entrate è fondamentale e lo stadio è una specifica richiesta".

Scaroni sull'audience negli stadi: "Per avere quell'audience internazionale che ci manca, ad esempio nel paragone con la Spagna che incassa 3 volte noi, servono anche stadi pieni e belli da vedere. Oggi in Italia non è così".

Paolo Scaroni, Giuseppe Marotta
Scaroni e Marotta / Emilio Andreoli/GettyImages

Scaroni sulla dirigenza del Milan: "Faccio i complimenti a Gazidis, Maldini e Massara per aver ottenuto risultati grandissimi pur mantenendo sotto controllo i conti. La prima scelta è stata fatta su Pioli e bisogna dar loro il merito che in questi due anni l'allenatore è stato importante. Io in budget ho scritto di arrivare quarto, quello che viene dopo è tutto di guadagnato. Poi non pongo limiti alla provvidenza".

Antonello sul tema della sostenibilità: "Voglio rassicurare i tifosi perché nonostante le manovre effettuate la competitività della squadra è rimasta ai massimi livelli. Riteniamo che sia essenziale e fondamentale la sostenibilità del club, ma la competitività del club deve rimanere garantita. Il prossimo mercato, dovrà seguire questo. Ridimensionamento? No è questione di sostenibilità. Le cose possono andare avanti di pari passo, il Milan lo dimostra".

Antonello sulla corsa Scudetto e le due milanesi: "Io devo dire che è importante rivedere le due squadre di Milano che siano competitive per vincere. Nello sport si scende in campo per vincere e la battaglia si risolverà nelle ultime giornate. Il nostro campionato è bello così, perché ogni anno ci sono 4/5 squadre che possono competere".


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