Sarri: "Critiche? Evidentemente sto sui co*****i a qualcuno. Scudetto? Non abbiamo ancora fatto goal"

Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro l'Udinese, alla Dacia Arena, in programma domani sera alle 19.30. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore juventino.

Lo Scudetto è vicino.

"Quando vai vicino al gol non esulti perché non hai fatto goal. Mancano 4 punti e dobbiamo pensare alla partita dell'Udinese, poi dopo alla prossima. Essere vicino nello sporto non significa niente. Dobbiamo continuare con la consapevolezza che è dura per tutti".

Ronaldo-Dybala hanno margini di miglioramento?

"Noi siamo una squadra forte che ha ampi margini di miglioramento. Faccio fatica a intravedere difficoltà di convivenza tra due calciatori di questo livello. A volte forse lasciamo scoperta la nostra area ma insieme hanno fatto 50 gol, è tutto compensato".

Ronaldo riposerà o le farà tutte?

"Io ci ho parlato 10 minuti fa e mi ha detto che si sente benissimo. Sembra abbia una grande capacità di recupero, penso faccia parte del suo Dna. Vive di motivazioni così forti che riesce ad andare oltre, è un fuoriclasse nella testa oltre che nelle gambe".

L'Udinese?

"L'Udinese è una squadra fisica e mi sembra stiano anche bene fisicamente. Danno la sensazione di arrivare a fine partita piuttosto bene, a differenza di tante squadre. E' difficile affrontarli ma in questa fase è difficile con tutti per tutti. Bisogna essere attenti a preparare questa partita, visto il poco tempo".

Infortunati?

"Higuain era nelle mani dei dottori ieri, come Chiellini. Demiral sta bene e deve tornare nella piena efficienza fisica, stiamo lavorando in maniera individuale per riportarlo alla piena efficienza di prestazione".

Guardiola dice che per arrivare bene alla Champions non fa rotazioni per tenere alto il ritmo, altri staccano: si è fatto un'idea?

"Sono situazioni occasionali. Il campionato tedesco è finito distante dalla ripresa della Champions ed era difficile tenere a ritmo i giocatori. Il City si è trovato in una situazione di classifica in cui non poteva fare un altro tipo di scelta, noi ci stiamo giocando il campionato e non dobbiamo avere secondi pensieri".

Ti sei dato una spiegazione delle critiche?

"Probabilmente sto sui coglioni a qualcuno. Mi interessa relativamente perché quelle dei giornalisti sono opinioni. Magari mi sbaglio. Fammi essere presuntuoso in questo, so le difficoltà che dobbiamo affrontare giornalmente, e penso di avere i dati a disposizione di chi esprime un'opinione, che ritengo leggittima ma che rispetto fino a un certo punto".

Rugani?

"In certi momenti della stagione si meritava di giocare di più ed è colpa mia. Non si può parlare di Milano per un quarto d'ora di delirio della squadra, fino al 60' aveva fatto bene e non sono d'accordo con le critiche nei suoi confronti. Ha giocato poco perché in alcuni momenti abbiamo ritenuto che il carisma di Bonucci fosse più importante ma se ha giocato poco è colpa dello staff".

Rabiot?

"La sua crescita è dipesa dall'evoluzione naturale delle cose. E' forte, ha qualità fisiche non comuni, ha strapotere quando strappa, l'ho visto fare a pochi in quella maniera. Poi è un ragazzo chiuso che ha cambiato vita, ci ha messo qualche mese a capire le nuove situazioni e sta venendo fuori. E' un percorso che abbiamo visto fare a tanti stranieri di livello nei primi 6 mesi italiani. Sta giocando anche con un bel livello di personalità perché prende iniziative, dà la sensazione di sicurezza e tranquillità".

Pjanic?

"E' stato fuori due partite in cui abbiamo fatto una scelta sulle caratteristiche degli avversari, avevano un centrocampo solido, squadra fisica, abbiamo fatto altre scelte. Io credo che 'Miro' abbia fatto quasi tutte le partite dopo il lockdown. Sta bene. Ieri ha fatto un programma individuale per forza, sta bene".

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