Salary Cap e modello NBA: può essere la soluzione giusta per salvare il calcio europeo post-Coronavirus?

AC Milan v SS Lazio - Serie A
AC Milan v SS Lazio - Serie A / Marco Luzzani/Getty Images
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La crisi economica causata dall'emergenza Coronavirus, proprio come il virus, non fa distinzioni. Tutti i club a prescindere dalla loro situazione economica e sportiva posso essere colpiti, anche quelli che sembravano inattaccabili. Con meno denaro a disposizione molte società dovranno per forza di cose rivedere i propri piani in materia di investimenti, calciomercato compreso.

Alessandro Sabattini/Getty Images

Un'interessante soluzione a questo spinoso problema potrebbe essere l'introduzione di un Salary Cap a livello europeo, ossia l'introduzione di un tetto salariale massimo valido per tutte le squadre europee come quello del campionato di NBA negli Stati Uniti. La crisi causata dal Coronavirus può potenzialmente durare per qualche anno e le differenze (tecniche ed economiche) tra grandi e piccoli club in questo senso potrebbero rimanere invariate, se non addirittura aumentare. Tuttavia con l'eventuale introduzione di un tetto salariale la situazione potrebbe essere più bilanciata: il fair-play finanziario dell'UEFA ha funzionato poco, il modello NBA invece potrebbe evitare che la forbice si allarghi troppo e aiutare i club con difficoltà finanziarie a ripartire.

In un calcio sempre più aziendalista e slegato con i valori del passato, l'eventuale introduzione di un Salary Cap potrebbe essere davvero interessante ed intrigante: data l'attuale situazione un tetto salariale massimo a livello europeo potrebbe far riscoprire al calcio quei valori che sono andati mano a mano perduti in questi ultimi anni e farlo diventare soprattutto uno sport più sostenibile a livello economico.


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