Roma senza Zaniolo e Wijnaldum: il peso di una rosa profonda
Non è bastato l'infortunio di Wijnaldum, rimediato in allenamento, che lo ha visto procurarsi la rottura della tibia destra. I tempi di recupero sono ancora in via di definizione, ma si parla di circa 3 mesi. Una brutta botta per Mourinho, che sperava di poter contare sull'olandese nella trasferta contro la Juve, e non solo. Si aggiunge, quasi incredibilmente, l'infortunio alla spalla di Zaniolo, provocato da uno scontro con Lochoshvili, nella ricaduta a terra del centrocampista della Roma.
La dinamica degli infortuni
Per quello di Wijnaldum, c'è chi dice che poteva essere evitato, chi invece che non poteva, che l'intensità degli allenamenti è ormai talmente alta che non si può pensare di non dare il 110% in campo. Ad ogni modo Wijnaldum è uscito dal campo con frattura composta della tibia destra, come evidenziato dagli esami condotti a Villa Stuart.
Zaniolo invece, decisamente in forma in queste prime due uscite di campionato, è stato coinvolto in uno scontro contro la difesa della Cremonese ieri sera. L'intervento del difensore della neopromossa è stato giudicato, correttamente, sul pallone. Ma è stato decisamente duro. Niccolò è ricaduto pesantemente sulla spalla, indicandosi subito il punto dolorante. Gli esami hanno evidenziato una lussazione della spalla sinistra, con tempi di recupero stimati intorno alle 3 settimane. Sorte migliore di quella capitata all'olandese, ma comunque salterà almeno 4 o 5 giornate di campionato.
L'importanza di una rosa profonda
Se già si conosce, per una molteplicità di motivi, l'importanza di una rosa lunga, la frequenza degli infortuni nel calcio di oggi sottolinea ancora una volta lo stesso concetto. A questo punto l'A.S. Roma dovrà fare una scelta.
Effettuare una manovra di mercato (mossa non facile, perché gli infortunati sono giocatori di altissimo livello e a causa anche dell'impegno della squadra capitolina nel trovare un vice Abraham), oppure contare sui giocatori già presenti in rosa. Il che potrebbe voler dire che il tecnico portoghese dovrà affidarsi completamente a Matic. Una possibilità potrebbe essere, a patto che Mou decida di continuare a giocare con lo stesso modulo visto nelle prime due uscite di campionato, l'avanzamento di Pellegrini nella posizione in cui ha giocato Zaniolo fino a ieri, al fianco di Dybala, inserendo Matic appunto affianco a Cristante.
Saltano subito all'occhio la sicuramente minore mobilità e dinamismo che il centrocampo della Roma si ritroverebbe ad avere, nonché la "perdita" del naturale ruolo del capitano della Roma, ovvero quello di mezzala. Sullo sfondo anche la possibilità di una "secca sostituzione" di Zaniolo con El Shaarawy così come un ruolo comunque prezioso del giovane Bove, come pedina utile a metà campo.
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