Roma e Napoli si dividono la posta in palio: è 0-0 all'Olimpico. Mancini e Koulibaly sugli scudi
La Roma vuole dimenticare la disfatta di Conference League, mentre il Napoli cerca la nona vittoria consecutiva in Serie A: la sfida dell'Olimpico promette spettacolo. In effetti, nel primo tempo entrambe le squadre provano a passare in vantaggio, ma entrambe le difese sono concentrate e concedono poco. Nel primo parziale, l'occasione più grande capita sui piedi di Abraham che, a tu per tu con Ospina, apre troppo il destro e manda al lato il pallone del possibile 1-0. Dal canto loro, i partenopei rispondono con una conclusione da fuori di Zielinski e un tiro a giro di Insigne da buona posizione.
Nella ripresa, la musica è completamente diversa. Il Napoli rientra in campo con un piglio diverso e va clamorosamente vicino al vantaggio. In piena area di rigore, Politano mette in mezzo per Osimhen, ma i centrali giallorossi lo ostacolano, così la conclusione del nigeriano finisce sul palo; Mario Rui arriva sulla respinta e Karsdorp si immola, impedendo al portoghese un gol già fatto.
Quest'occasione sveglia però la Roma che si rende pericolosa due volte con Pellegrini e una con Mancini. Proprio quella del difensore appare quella più ghiotta. Mancini infatti non approfitta di un cross preciso del capitano giallorosso da calcio di punizione e di testa manda fuori.
Gli ultimi minuti della partita vedono continui capovolgimenti di fronte e, complice la stanchezza, entrambe le squadre provano a vincerla. Tuttavia, eccezion fatta per un gol annullato giustamente a Osimhen, non si registrano altre opportunità significative e Roma-Napoli termina 0-0.
La chiave tattica
José Mourinho schiera la miglior formazione possibile, ma decide di lanciare un forte messaggio ai suoi lasciando in tribuna Kumbulla, Reynolds, Villar, Diawara e Mayoral: i peggiori della partita contro il Bodø/Glimt. Luciano Spalletti invece conferma in blocco i suoi titolarissimi, con Ospina tra i pali, Rrahmani al fianco di Koulibaly in difesa e il tandem Fabian-Anguissa in mediana. A supporto di Osimhen, ci sono Insigne, Zielinski e Politano.
Il primo parziale è a macchia di leopardo, con Roma e Napoli che si alternano nel dominio del gioco. A partire meglio sono i giallorossi, ma, nonostante il palleggio prolungato, i partenopei si sono difesi in maniera diligente e, a partire dal 25', iniziano a salire in cattedra. Negli ultimi minuti la situazione si scalda a causa dei continui contrasti di gioco (soprattutto per un presunto calcio a palla lontana di Osimhen a Mancini) e gli schemi saltano, permettendo ai giocatori di seguire maggiormente il proprio istinto.
Nella ripresa, Spalletti trova la mossa giusta per mettere in difficoltà la Roma. In fase di costruzione, il Napoli si schiera a 3 in difesa, con un terzino che si abbassa vicino ai centrali e l'altro che si pone vicino ai centrocampisti. Il gioco sull'ampiezza, con continui e repentini cambi di gioco, permettono ai partenopei di arrivare con più facilità nei pressi di Rui Patricio.
La Roma si chiude bene e soffre davvero poco. I giallorossi provano ad attaccare soprattutto in contropiede e sui calci piazzati. Alla fine, ogni strategia risulta inefficace e la partita finisce 0-0.
La giocata della partita
In un match che finisce 0-0, la giocata più importante è quella che avrebbe probabilmente cambiato il risultato finale. A centrocampo, Zielinski perde un pallone velenoso, a causa di un pressing efficace di Cristante. Il giocatore giallorosso trova il giusto corridoio per Abraham che si ritrova a pochi passi da Ospina. Vuoi il recupero di Rrahmani, vuoi il dolore alla caviglia, ma l'attaccante inglese apre troppo il piatto e manda al lato. Se avesse segnato, probabilmente avremmo visti altri gol.
Il migliore in campo, Mancini e Koulibaly 7
Il premio da MVP vede due vincitori. Tra due squadre che dispongono di attacchi eccezionali, sono infatti i difensori a farla da padroni. Sia Mancini sia Koulibaly hanno offerto una gara attenta, neutralizzando il potenziale offensivo degli avversari, ma soprattutto mantenendo alta la concentrazione dei compagni.
Le pagelle di Roma-Napoli:
ROMA - Rui Patricio 6; Karsdorp 6.5, Mancini 7, Ibanez 6.5, Vina 5.5; Cristante 6.5, Veretout 5.5; Zaniolo 6, Pellegrini 6, Mkhitaryan 5 (El Shaarawy 6.5); Abraham 5.5 (Shomurodov sv).
NAPOLI - Ospina 6, Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6, Koulibaly 7, Mario Rui 5.5, Anguissa 6.5, Fabian 6.5, Zielinski 5.5 (Elmas 6), Politano 6.5 (Lozano 5.5), Osimhen 5.5, Insigne 6 (Mertens sv).
Mancini 7 - Riesce a tener testa a Osimhen e gestisce la linea difensiva con grande diligenza. La cosa migliore della sua partita la fa quando impedisce al nigeriano di calciare a rete a botta sicura. Peccato per quell'errore di testa.
Cristante 6.5 - Impedisce a Fabian e Anguissa di pescare i trequartisti partenopei tra le righe. Il suo sapiente lavoro da filtro limita di parecchio il potenziale offensivo del Napoli.
Pellegrini 6 - Cerca di caricarsi la squadra sulle spalle, mette a referto due occasioni interessanti, ma spesso calcia quando ci sono compagni meglio piazzati. La voglia di vincere è tanta, ma avrebbe dovuto affrontare la partita con più calma.
Zaniolo 6 - Con la sua fisicità mette in difficoltà i "piccoletti" Insigne e Mario Rui sulla fascia. Quando mette il corpo, riesce a superare gli avversari con grande facilità. Il voto sarebbe stato più alto se verso la fine della partita avesse mostrato più lucidità in un'occasione molto ghiotta.
Abraham 5.5 - Ammirevole la sua resilienza nel restare in campo nonostante il dolore alla caviglia. Durante tutta la gara carica compagni e tifosi, ma sciupa clamorosamente un'occasione che avrebbe messo la partita su binari diversi.
Koulibaly 7 - I calciatori giallorossi provano a tirare in porta, ma davanti c'è sempre il possente difensore senegalese. Riesce a gestire Abraham e a coprire il mismatch fisico tra Mario Rui e Zaniolo grazie ai suoi perfetti raddoppi.
Anguissa 6.5 - Il Napoli attacca, la Roma prova a ripartire in contropiede, ma ogni tentativo è sventato dai recuperi lampo del mediano di Spalletti. Nei primi minuti del secondo tempo, il camerunense è uno dei migliori in campo.
Insigne 6 - Gara altalenante per il capitano azzurro che passa il primo tempo da spettatore non pagante. Nella ripresa si fa servire più spesso e offre i soliti cross a giro sul secondo palo che a volte risultano anche pericolosi. Poi però sparisce di nuovo e viene sostituito.
Osimhen 5.5 - Proprio come il suo collega giallorosso, Osimhen gioca una partita nervosa. Cerca di sbloccare il risultato, ma si deve arrendere a una retroguardia molto concentrata. Ha l'opportunità di segnare, però Mancini e Ibanez si immolano.
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