La Roma e Mourinho provano ad epurare i bocciati: può salutare mezza squadra
Una sconfitta clamorosa e inaspettata, almeno nelle proporzioni, quella che la Roma ha portato con sé dalla Norvegia. Ben sei i gol rifilati dal Bodo/Glimt nella terza giornata della fase a gironi di Conference League, per una sconfitta che rappresenta la peggiore dell'intera carriera di Josè Mourinho, da questa estate nuovo tecnico giallorosso.
Da tempo lo Special One ha lanciato il suo grido d'allarme per una rosa che, nelle seconde linee, non viene giudicata all'altezza dai titolari, come ha dimostrato la terrificante gara di ieri.
Una partita che ha certificato la bocciatura di tanti elementi, fin qui utilizzati pochissimo (a ragione): in difesa si parte da Bryan Reynolds, arrivato lo scorso inverno per 6,5 milioni di euro e totalmente inadeguato al calcio italiano. La Roma lo regalerebbe in prestito anche senza la garanzia di un posto da titolare.
Da valutare nel reparto arretrato anche le situazioni Chris Smalling e Marash Kumbulla: l'inglese non riesce a disputare tre gare di fila a causa dei continui infortuni, mentre l'albanese appare un pesce fuor d'acqua. E con il ritorno di Spinazzola, si spera il prima possibile, potrebbe salutare anche Calafiori in prestito.
Si arriva poi al centrocampo, il reparto che ha le difficoltà maggiori: giocano sempre e solo Veretout e Cristante, che non hanno alternative. La situazione di Diawara e Villar, prime riserve, è ormai sibillina. Il guineano è sul mercato sin dalla scorsa estate, così come lo spagnolo che ha rifiutato tutte le offerte fin qui arrivate.
In attacco le gerarchie sono chiarissime, con Mourinho che almeno ha qualche ricambio in più. L'unico che potrebbe salutare è Borja Mayoral, con lo spagnolo scivolato dietro a Shomurodov che non ha mai sfruttato le (poche) chance concesse. Tiago Pinto proverà a cederlo già a gennaio, ma difficilmente qualcuno lo acquisterà a titolo definitivo (anche perchè c'è sempre il Real Madrid, che spingeva per una cessione anticipata).
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