La Roma saluta l'Europa, ma batte il Manchester United 3-2 e ritrova la faccia
La Roma saluta l'Europa League con una prestazione di cuore, ma davvero sfortunata, visto che sul 2-1 la Dea bendata protegge il Manchester in almeno tre occasioni. I giallorossi, comunque, ritrovano la faccia battendo 3-2 la squadra di Solskjaer.
A "sorpresa" Fonseca rispolvera il 4-2-3-1 ed è una scelta che in avvio paga, visto che la Roma spreca almeno due occasioni nitide nei primi 3' con Mancini che si fa murare da due passi da De Gea, poi sul corner successivo è Mkhitaryan a mettere fuori di testa da ottima posizione. Subito dopo è Karsdorp con un gran recupero su Shaw a mettere in mezzo per Dzeko, murato in angolo. Da qui si svegli il Manchester, seppur senza tiri in porta, al contrario del tentativo di Pedro dal limite al 13': palla alta
Al 19' su una dormita di Mancini è Cavani a divorarsi il vantaggio mandando alto (scheggiando la traversa) a due passi da Mirante che, al 26', para di faccia sull'ex Napoli. Due minuti dopo il solito infortunio: è Smalling ad alzare bandiera bianca, dentro il giovane Darboe con Mancini che torna al centro della difesa. Al 34' è Pellegrini a provarci in area, ma De Gea è in giornata di grazia e respinge. Passano 4' e il Manchester va in vantaggio: Ibanez si dimentica di tenere la linea e tiene in gioco Cavani, che stavolta non sbaglia e porta i suoi sull'1-0.
Mkhitaryan potrebbe firmare il pari al 42', ma decide che non è tempo di tornare al gol e calcia addosso a De Gea. Nei 3' di recupero Bruno Fernandes ha addirittura due occasioni per il raddoppio: prima prova lo "scorpione", senza esito, poi manda a lato di pochissimo con un destro a giro. Si chiude così un primo tempo dove la Roma, con un po' di precisione, avrebbe potuto fare almeno tre gol.
Nella ripresa la Roma parte con un buon piglio e il tiro di Cristante dalla distanza controllato da De Gea, poi i giallorossi recriminano al 49' per un rigore solare (almeno per le consuetudini italiane) per fallo di mano di Maguire in area: Brich fa segno che si deve proseguire. Al 56' arriva il meritato pareggio della Roma: cross sballato da sinistra di Mkhitaryan, per il tiro altrettanto sballato di Pedro che diventa un assist per Dzeko che, di testa, insacca il gol dell'1-1.
Da qui succede di tutto: al 59' da un recupero di Pellegrini su Fred nasce il gol di Cristante per il 2-1, con una clamorosa doppia occasione capitata sui piedi di Pedro che si fa murare da De Gea, che poi è mostruoso sulla ribattuta di Mkhitaryan. Il portiere spagnolo è poi fortunato (eufemismo) su Mkhitaryan che da zero metri prende il tacco di De Gea con il pallone che balla sulla linea e poi termina a lato. Solskjaer corre ai ripari e inserisce Matic, con Greenwood che si divora il 2-2, ma non Cavani che, al 68', tutto solo trafigge Mirante di testa eludendo la "marcatura" di Mkhitaryan, tornato a coprire al posto dell'infortunato Peres. Come se non bastasse, al 73', arriva anche il palo a fermare Mkhitaryan.
Al 78' Mirante è bravo nell'uscita fuori dall'area su Rashford, ma all'84' è il neo entrato Zalewski, prodotto della Primavera, a realizzare il 3-2 Roma con l'aiuto di una deviazione che manda il pallone tra le gambe di De Gea. All'85' altra occasione per Cristante, di nuovo De Gea risponde presente. Non succede più nulla, neanche nei 4' di recupero. La Roma supera il Manchester meritatamente, con un 3-2 che poteva essere molto più largo, ma saluta l'Europa. La faccia, però, è stata ritrovata.
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