Roma "indifesa", Fonseca deve risolvere il problema retroguardia: troppi 35 gol subiti

È un momento di riflessione in casa Roma, nonostante la squadra di Paulo Fonseca sia pienamente in linea con l'obiettivo principale della stagione e cioè quello di centrare il quarto posto che consenta il ritorno in Champions League, oltre ad andare il più avanti possibile in Europa League (dove la Roma è attesa dal Braga per l'andata dei sedicesimi di finale).

Momento di riflessione, dicevamo, e visto l'ultimo ko in casa della Juve non c'è solo l'atavico problema degli scontri diretti che, con Fonseca in panchina, hanno portato la miseria di tre vittorie, sette pareggi e ben nove sconfitte negli ultimi due campionati, ma anche il problema difesa. Accentuato dagli scontri con le big, ma che vede comunque la Roma con una delle retroguardie più "bucate" del campionato a quota 35 gol subiti (32 sul campo e 3 a tavolino). La nuova impostazione tattica con la difesa a tre sembrava aver portato solidità al reparto, ma numeri alla mano non sembra più così.

Colpe? Situazioni contingenti in ogni partita, con errori dei singoli spesso clamorosi, ma molto probabilmente Fonseca e la Roma stanno pagando, oltre al problema portiere, anche i "tradimenti" di Chris Smalling: l'inglese, il più esperto della retroguardia e leader eletto, è lontano parente del difensore ammirato lo scorso anno, e inoltre sta combattendo con una sequela di infortuni che non gli dà pace. In più gli errori marchiani (o solo di gioventù?) di Roger Ibanez tra il derby e la Juve. Siamo appena entrati nel momento topico della stagione, dove ogni errore può costar caro due volte: ora serve ancora più attenzione, e Fonseca lo sa bene. Speriamo se lo ricordino anche i calciatori.

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