Roma, il bilancio in rosso cambia le prospettive: ecco soluzioni e scenari

C'è preoccupazione in casa Roma dopo la pubblicazione del bilancio sugli ultimi nove mesi dell'esercizio 2019/20. Le perdite sono cresciute e arrivate fino a 126 milioni di euro, un passivo pesante e assolutamente da ripianare, tra indebitamento e patrimonio netto negativo.
Una situazione che, per la Roma, prospetta due soluzioni, almeno nell'immediato. La prima è senz'altro quella di un ingresso in società. Che sia un socio (negli ultimi giorni è spuntato il nome di Joe DaGrosa) possa contribuire alla ricapitalizzazione o direttamente un nuovo proprietario. Prima della pandemia e della crisi, in realtà, la Roma era praticamente nelle mani di Dan Friedkin. L'altra strada, invece, prevede la cessione dei migliori asset a disposizione che, tradotto, vuol dire cedere e realizzare il numero più alto possibile di plusvalenze.
E i nomi che garantirebbero quelle cospicue sono due: Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini. Due cessioni di cui i tifosi giallorossi non vorrebbero neanche sentir parlare, soprattutto per il primo. E sarebbero due le tipologie di un mercato "lacrime e sangue". Il piano A prevede le cessioni di tutti i calciatori che non rientrano più nei piani o che comunque possono generare plusvalenze: i vari Schick, Under, Kluivert, Cristante, Florenzi e i giovani Calafiori e Riccardi, liberandosi al contempo degli esuberi - soprattutto dei loro ingaggi - Olsen, Pastore, Perotti e Jesus.
Il piano B, invece, vorrebbe dire salutare Zaniolo e Pellegrini. Ma la speranza che il telefono di James Pallotta suoni ancora per una chiamata dal Texas è sempre vivissima.
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