Roma, Dzeko vs Milik: pro e contro del bosniaco rispetto al polacco

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Sono giorni, o meglio settimane, di riflessione in casa Roma, con il club giallorosso alle prese con il dilemma che riguarda il centravanti titolare della formazione di Paulo Fonseca: meglio Edin Dzeko o Arkadiusz Milik? Tralasciando voci e questioni di mercato, analizziamo le caratteristiche dei due giocatori che condividono il ruolo pur essendo sono terribilmente diversi tra loro.

Avanti con Edin Dzeko

Bologna FC v AS Roma - Serie A
Bologna FC v AS Roma - Serie A / Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

Si dice che "chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova". E mai detto fu più azzeccato di questo per la situazione Roma-Edin Dzeko. L'attaccante bosniaco con un fisico da corazziere e centravanti puro, è in realtà un regista offensivo. Poco cattivo sotto porta, ma capace comunque di segnare tanti gol (dipende sempre dai suoi partner d'attacco) nella sua lunga carriera tra Germania, Inghilterra e Italia. Il suo apporto alla manovra, per quello che si è visto nella Roma, è assolutamente fondamentale. Torna indietro sulla trequarti a prender palla e aprire il gioco per gli esterni, così come non disdegna le coperture in fase offensiva. Troppo umorale, se avesse avuto l'istinto del bomber, invece che l'attitudine del "quasi 10", probabilmente parleremmo di uno degli attaccanti più forti di sempre.


Dentro Arkadiusz Milik

Juventus v SSC Napoli - Coppa Italia: Final
Juventus v SSC Napoli - Coppa Italia: Final / Marco Rosi/Getty Images

Arkadiusz Milik è il prototipo dell'attaccante vecchio stampo, ma comunque moderno. Un centravanti vero che alla bisogna aiuta i compagni nella manovra, ma come Dzeko - forse anche di più - ha davvero pochissima cattiveria sotto porta. Dalla sua la grande capacità sui calci piazzati, dalle punizioni ai rigori, dove è letale. Avvezzo agli infortuni (si è rotto due volte il crociato nel giro di due anni), probabilmente ha pagato il fatto di aver sostituito Gonzalo Higuain, uno che al San Paolo ha fatto sfaceli, e di non essersi mai sentito realmente al centro del progetto Napoli. Se davvero fosse convinto di andare a Roma, dove sarebbe titolare, magari potrebbe tornare quello di un tempo.


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