Roma, De Sanctis al posto di Petrachi: può essere la scelta giusta come nuovo ds (in pectore)?
In casa Roma, dall'avvento della proprietà americana arrivata quasi al suo decimo anno (senza l'ombra di un trofeo), c'è una sola costante: il cambiamento. Un gioco di parole utile a spiegare il modus operandi che fu prima di Thomas Di Benedetto e poi, dopo poco, di James Pallotta, colui che è ancora a capo della Roma. Una pletora di direttori sportivi, allenatori, membri dello staff medico e calciatori si sono avvicendati con una frequenza incredibile sotto la sua gestione.
E adesso, in mezzo ad una crisi economica quasi senza precedenti, ma anche con un passaggio di proprietà saltato proprio sul più bello, il management della Roma ha ben deciso di dare il ben servito a Gianluca Petrachi, direttore sportivo per cui i giallorossi sono arrivati fin in Tribunale con il Torino. Si parla dell'intervista a Sky e degli sms con Pallotta alla base della decisione della società, che ha scelto di sospenderlo dal suo ruolo. Ma alla fine, lo abbiamo imparato in questi anni, è sempre Franco Baldini il grande burattinaio delle decisioni giallorosse: giuste o sbagliate che siano. A lui si è affidato James Pallotta, allo stesso dirigente che fece le fortune della Roma nel 2000, prima di venire allontanato dalla famiglia Sensi. Ora, al posto di Petrachi, ci sarà Morgan De Sanctis.
L'ex portiere ha vissuto gli ultimi anni della sua carriera a Roma, prima di chiudere con la breve parentesi francese al Monaco. Poi il ritorno a Trigoria da Team Manager, il corso da direttore sportivo a Coverciano superato con il massimo dei voti, e l'affiancamento a Monchi. Ora tocca proprio a De Sanctis prendere in mano le redini della squadra, o meglio, muoverle secondo la rotta tracciata da Baldini prima, e dal CEO Guido Fienga poi. Ma può essere la scelta giusta in un momento comde questo?
Difficile stabilirlo, visto che per far sbocciare qualunque tipo di talento gli si deve dare un'opportunità. Certo è che, nel bel mezzo della ricerca di un nuovo acquirente per il pacchetto di maggioranza della Roma, non si poteva optare per una programmazione più lunga rispetto a quella attuale, con un campionato da concludere in poco più di un mese e mezzo. Ma viste le tempistiche, e sempre sperando che Friedkin (o chi per lui) possa tornare alla carica e comprare davvero la Roma, e registrata l'impossibilità di andare avanti con Petrachi, i giallorossi hanno fatto bene a prediligere la soluzione interna. Del resto De Sanctis è di casa a Trigoria da anni.