Roma, chiesto un prestito allo Stato per pagare i dipendenti. Nel frattempo spuntano novità sullo stadio
A poche ore dal calcio d'inizio di Roma-Sampdoria, che riaprirà la travagliata stagione del club giallorosso, sono due le questioni che nelle ultime ore stanno infiammando l'ambiente Roma.
Dopo quello da 30 milioni di euro arrivato da James Pallotta (che ha così acquisito un pacchetto di crediti futuri), presidente del club capitolino, la Roma ne ha chiesto un altro da 6 milioni, stavolta allo Stato italiano, provando a sfruttare il Decreto Liquidità che permette di ottenere finanziamenti a tassi vantaggiosi (2,35%). Il tutto per una necessità importantissima: quella di pagare i dipendenti. Dopo aver tagliato gli stipendi di marzo, e aver spalmato i seguenti tre mesi, dal 1° luglio i giocatori torneranno a percepire i loro compensi. In caso di esito positivo le risorse verranno erogate dalla Banca Popolare del Lazio.
Venerdì, inoltre, andrà in scena un infuocato Consiglio d'Amministrazione dove gli azionisti (più piccoli) chiederanno delucidazioni in merito alla cessione del club e alla difficile situazione economico-finanziaria. Nel frattempo, però, la Roma ha risposto alle prime domande pervenute in via telematica, spiegando anche gli scenari di un possibile naufragio del progetto stadio a Tor di Valle
"Infine, chiedo di conoscere se sono state prese in considerazioni ipotesi alternative alla sede di Tor di Valle".
"Il sito di Tor di Valle è stato selezionato al termine di un lungo processo di selezione che ha coinvolto quasi 100 siti. Qualora il Comune non approvi il progetto potranno essere presi in considerazione ulteriori scenari alternativi".
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