Rocchi: "Il tempo effettivo porterebbe giustizia. VAR? Comunicazione da migliorare"

Rocchi
Rocchi / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Tra i tanti temi caldi allo scadere dell'attesa per la Serie A 2022/23 (in partenza oggi alle 18.30) spicca ancora quello degli arbitri, con tutta la volontà possibile di lasciare quanto più da parte polemiche, dietrologie e contrasti legati al regolamento ed alla su applicazione. Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, si è soffermato a Il Messaggero su tutto ciò che riguarda l'attualità del mondo dei direttori di gara, tra novità di regolamento, conferme e auspici in vista della nuova stagione. Queste le parole di Rocchi:

Fabio Maresca
Maresca / Jonathan Moscrop/GettyImages

Sul VAR a chiamata e sul tempo effettivo: "Noi ci adattiamo alle decisioni dell'Ifab, che in materia si e già espresso e per il momento non ha intenzione di aprire il VAR a chiamata. Per il tempo effettivo sono assolutamente favorevole, anzi mi auguro che venga introdotto quanto prima. Il tempo uguale per tutte le squadre avrebbe un significato di giustizia ed equilibrio. Inoltre ci toglierebbe un grande problema, perché eviteremo battaglie' per perdite di tempo".

Sulle interviste agli arbitri: "Gli arbitri sono tutti pronti, perché abbiamo ragazzi attenti, preparati, che studiano e mediamente hanno una cultura superiore agli arbitri di un tempo. Pertanto più che sulla nostra preparazione, la domanda dovrebbe essere girata a chi pone le domande, per sapere se l'intenzione è quella di conoscere le decisioni o fare polemica. Io sono per la trasparenza totale. Ogni volta che spieghiamo, i risultati sono positivi".

Gianluca Rocchi
Gianluca Rocchi / Nicolò Campo/GettyImages

Su cosa migliorare: "Primo: comunicazione arbitro-VAR. Secondo: migliorare i comportamenti degli occupanti delle panchine. Terzo: una spinta ancora maggiore verso i giovani che sono il futuro, non solo dell'AIA ma del calcio italiano in generale. Su rigori cercheremo di essere più rigidi nel concederne ancora alcuni in meno, anche se siamo soddisfatti del lavoro fatto. Sui provvedimenti disciplinari non dipenderà da noi ma dal comportamenti di chi scenderà in campo".


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