Robin van Persie alla Juve: era tutto fatto. Il blitz e la cena: il retroscena bianconero

Robin van Persie è il grande rimpianto dell'era Andrea Agnelli. Ad annunciarlo nei giorni scorsi proprio il presidente della Juventus, nel corso della conferenza stampa di addio a Fabio Paratici, ds che ha sfiorato il colpo olandese nel 2012.
"L’unico rammarico, tra le tante trattative, è quel van Persie con quella cena organizzata a casa mia in 3 minuti. Se penso a un rimpianto è sicuramente Robin, anche per la missione in avanscoperta che avevi fatto tu, Fabio (Paratici, ndr), qualche settimana prima" le parole di Agnelli.
La Juve si apprestava a vincere il primo Scudetto con Conte e il nome di van Persie giunse come una scarica di adrenalina per i bianconeri che potevano tornare ad alzare le ambizioni, con l'acquisto (eventuale) dell'olandese che era una sorta di certificazione dello status raggiunto nuovamente dalla Juve. Ma come andò davvero? Tuttosport la racconta così. Paratici partì per Londra (il viaggio in avanscoperta), andando a incontrare gli agenti Kees Vos e Alex Kroes e parlare del futuro di van Persie. Il giocatore era in scadenza nel 2013 con l'Arsenal e la Juve, con i ritrovati introiti Champions, era pronta a mettere sul piatto 20-25 milioni per l'olandese.
Poi il pranzo a casa Agnelli e la visita al centro d'allenamento in gran segreto. Sembrava tutto fatto fino all'inserimento dello United che mise sul piatto oltre 30 milioni di euro. Van Persie, che aveva dato la parola alla Juve, dimostrò rispetto per i bianconeri, e aspettò che la Juve decidesse eventualmente di pareggiare l’offerta. Che non arrivò. E ad agosto arrivò l'annuncio del passaggio di Robin van Persie dall'Arsenal allo United per circa 30 milioni.
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