Rivelazioni di Cellino sul periodo di Calciopoli: retroscena sui dossier bruciati

Cellino
Cellino / Pier Marco Tacca/GettyImages
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I casi extracalcistici sono ormai il pane quotidiano in Serie A, soprattutto alla luce delle vicissitudini bianconere di questa stagione, ed è interessante valutare il discorso anche in una prospettiva "storica", al di là degli ultimi casi giudiziari e del recente polverone a tema plusvalenze. A ripercorrere tappe passate, con dichiarazioni sorprendenti, è Massimo Cellino che - a Report - si è espresso in modo tutt'altro che prudente su quanto accaduto nel 2006, quando l'attuale patron del Brescia fu (pro tempore) alla guida della Lega Calcio, dopo le dimissioni di Galliani.

Questa l'anticipazione delle parole di Cellino diffusa da "Radio Radio lo Sport": "Cercavo di tenere la baracca in piedi, stava crollando. Iniziai a pulire tutte le schifezze che c'erano là dentro, non sapevo da dove iniziare. Eravamo 6-7 presidenti, sempre riuniti in Lega, a cercare di organizzare il campionato. Avevo un contenitore con tutti i dossier: chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto...andammo nel piazzale giù di sotto, c'era un bidone di ferro: buttammo tutto dentro e lo facemmo bruciare con la trielina. La Finanza tornò e non trovò un c****. E io non c'ero neanche...".

Parole destinate a far discutere, parte di un quadro più ampio che sarà poi affrontato nella puntata di Report di lunedì prossimo, 17 aprile. Il conduttore Sigfrido Ranucci, soffermandosi sulla prossima puntata, ha spiegato come il tema di fondo sarà Calciopoli, anche sulla scia del contenuto di una pennetta consegnata da Luciano Moggi al programma.