Risorgeremo, l'ha detto Claudio Ranieri: il tecnico del Cagliari si ritira dal calcio

Si è chiuso un cerchio. Dall'exploit con i sardi tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 alla salvezza del Mapei Stadium. A 72 anni Claudio Ranieri dice addio al calcio.
Claudio Ranieri
Claudio Ranieri / Image Photo Agency/GettyImages
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"Risorgeremo, l'ha detto Claudio Ranieri". E così è stato. La seconda avventura di Claudio Ranieri a Cagliari si è chiusa con una promozione e una salvezza con una giornata d'anticipo. Il tecnico di Testaccio, che ha sempre considerato la città sarda come la sua seconda casa, ha deciso di chiudere la carriera da allenatore.

Due giorni dopo la salvezza aritmetica conquistata al Mapei Stadium, Claudio Ranieri ha preso probabilmente la decisione più sofferta per un uomo di calcio come lui. Ha deciso di farlo in grande stile, appunto, permettendo al Cagliari di disputare un'altra stagione in Serie A, al termine di una stagione lunga, difficile e ricca di insidie che solo uno con la sua esperienza poteva rendere positiva.


Dopo l'exploit sulla panchina del Cagliari tra la fine degli anni '80 e i primissimi anni '90, con una doppia promozione dalla Serie C alla Serie A e una salvezza nella massima serie italiana, la carriera di Claudio Ranieri è decollata: Napoli, Fiorentina, Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, ancora Valencia, poi Parma, Juventus, Roma, Inter, Monaco e poi l'esperienza con la Grecia, il sogno Leicester, poi Nantes, Fulham, di nuovo Roma, poi Sampdoria e Watford per concludere il suo viaggio nuovamente a Cagliari.

Impossibile giudicare Ranieri dalle vittorie, troppo poche per quanto dato al calcio in questi oltre trent'anni di carriera da allenatore. Però è giusto citarle:

  • 1 campionato di Serie C
  • 1 Coppa Italia di Serie C
  • 1 campionato di Serie B
  • 1 Coppa Italia
  • 1 Supercoppa Italiana
  • 1 Coppa di Spagna
  • 1 Ligue 2
  • 1 Premier League
  • 1 Coppa Intertoto
  • 1 Supercoppa Europea

Oltre a tante salvezze, che in certi casi valgono quanto una vittoria di un campionato. Ha conquistato la stima di tutti i tifosi italiani, anche dei tifosi delle squadre che non ha mai allenato e/o che sono rivali dei club allenati. Il mister di tutti, il Gentleman, come il premio vinto nel 2021.

Ha vinto a Firenze e Valencia, ha conquistato una salvezza al limite dell'impossibile con il Parma, grazie anche alle prodezze di un giovane Giuseppe Rossi, ha sfiorato lo Scudetto con la Roma ed è stato l'allenatore che aveva in mano il Chelsea al momento dell'arrivo di Roman Abramovich. Ha risollevato il Monaco dopo una incredibile retrocessione e ha salvato una Sampdoria a quattro giornate dalla fine dopo averla presa all'ultimo posto in classifica.

A volte basta una sola vittoria per entrare tra le Leggende. E Claudio Ranieri è riuscito a fare qualcosa di clamoroso alla guida del Leicester, squadra portata alla vittoria della Premier League contro corazzate come Manchester City, Manchester United, Chelsea, Tottenham, Liverpool e Arsenal. Con il suo 4-4-2 fisico ed equilibrato ha cambiato la storia del calcio inglese, trasformando un club che l'anno prima aveva ottenuto la salvezza per il rotto della cuffia, in una squadra Campione d'Inghilterra.

Eppure neanche quella vittoria ha cambiato mister Ranieri. Perché dopo quell'esperienza si è messo in gioco con squadre di medio, basso livello.


A Cagliari lascia un vuoto enorme. È uno degli allenatori più amati dai tifosi cagliaritani, sia per le imprese sul campo sia per le continue dichiarazioni d'amore nei confronti della squadra. Tornato per la sua seconda avventura nel gennaio 2023 con una promessa: risorgeremo. Gli Sconvolts hanno dedicato a questa promessa un coro (e gli Ultras rossoblù non dedicano cori alle singole persone, se non in rarissimi casi): "Risorgeremo, l'ha detto Claudio Ranieri". E così è stato. Prima ha trascinato la squadra sarda fuori dagli inferi della cadetteria e poi ha portato la nave in porto mantenendo la categoria.

Grazie, mister.


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