Rinvio di una parte di stipendi e plusvalenze: cosa sta succedendo tra Juve e Consob
Guerra legale aperta tra la Juventus e la Consob riguardo alcune criticità contestate dall’organo di controllo del mercato finanziario italiano sugli ultimi due bilanci. A tal proposito, il club bianconero annuncia di non condividere "il giudizio reso da Consob e di valutare le azioni a tutela dei propri diritti presso le competenti autorità giurisdizionali" perché nel mirino della Consob erano finiti l’accordo sul rinvio di una parte degli stipendi ai giocatori durante il lockdown (esercizi 2019-20 e 2020-21), le plusvalenze su operazioni realizzate prima del 30 giugno 2020 e le 15 "operazioni di cessione e contemporaneo acquisto di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori concluse con la medesima controparte" nel 2019-20 e 2020-21.
Per quanto riguarda il posticipo di tre mensilità nel 2019-20, secondo la Consob "il club avrebbe dovuto iscrivere maggiori costi e una passività, o quantomeno un accantonamento e un fondo rischi, in relazione al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2020" mentre "risulterebbero riscontrate le condizioni per l’iscrizione di un accantonamento relativamente al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2021 per la passività inerente agli accordi individuali sottoscritti nel settembre 2021 relativi alla retribuzione variabile da riconoscere ad alcuni calciatori".
La Juventus ha invece precisato che "gli eventuali effetti dei rilievi sollevati dalla Consob sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso, mentre sul piano economico e patrimoniale si azzererebbero a livello cumulato nel corso del quinquennio 2019-2024 per le operazioni incrociate e del quadriennio 2019-2023 per le manovre stipendi".