Dietro alla riforma della Coppa Italia motivi economici e di calendario, per 'colpa' della Champions: le ultime
L'Assemblea di Lega ha raggiunto l'accordo per una nuova formula che riguarda la Coppa Italia. Dall'anno prossimo infatti sono previsti degli importanti cambiamenti, che hanno già suscitato parecchie polemiche.
I club infatti hanno deciso di tagliare fuori le serie minori dalla competizione. La riforma prevede la presenza di 40 club, tutti di Serie A e Serie B. Alcuni hanno suggerito paragoni con la SuperLega, denunciando la natura poco meritocratica del nuovo format.
La logica, tuttavia, è principalmente di natura economica, in particolare legata al tema dei diritti tv. Stando a quanto riferito dai colleghi de La Repubblica, l'obiettivo della Lega di A è quello di incassare almeno 40 milioni di euro dalla vendita dei diritti tv per la Coppa Italia. Attualmente la Rai ne investe 35 per Coppa Italia e Supercoppa, per un totale di 105 milioni nell'ultimo triennio. Nel prossimo bando potrebbe esserci un rilancio di Mediaset, che potrebbe entrare in corsa con la Rai. Inoltre, a parte il discorso economico, di mezzo c'è anche un problema legato al calendario. La nuova Champions League imporrà 100 partite in più, richiedendo ben 7 finestre aggiuntive in cui disputare le gare. In tutta Europa si studia la riduzione dei campionati a 18 squadre.
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