Ricordando Mauro: i 3 momenti in nerazzurro rimasti nel cuore di Bellugi

Mauro Bellugi ricordato al Marassi di Genova
Mauro Bellugi ricordato al Marassi di Genova / Valerio Pennicino/Getty Images
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Il mondo del calcio è in lutto: sabato 20 febbraio 2021, alla vigilia di uno dei Derby di Milano più sentiti degli ultimi anni, si è spento Mauro Bellugi. All'età di 71 anni, dopo aver combattuto contro il Covid-19 ed essere stato obbligato all'amputazione delle gambe, l'ex difensore dell'Inter (oltre che di Bologna, Napoli e Pistoieste) ha lasciato solo il suo ricordo. E noi vogliamo omaggiarlo con i tre momenti rimasti nel cuore nerazzurro di Mauro.

"Il gol al Borussia, lo scudetto del '71, quando eravamo 7 punti dietro al Milan e siamo riusciti a recuperare, e poi la finale di Coppa dei Campioni persa con l'Ajax" aveva raccontato lo stesso Bellugi in un podcast con il club nerazzurro risalente allo scorso dicembre.

Nel settore giovanile nerazzurro giocava da mezz’ala e aveva anche il vizio del gol, poi nel 1969 arrivò la chiamata in Prima Squadra e l’incontro con Helenio Herrera: il suo compito era diventato quello di difendere la porta e di lasciare l'inventiva ai grandi campioni come Suarez, Corso, Boninsegna e Mazzola. Ma un gol Bellugi lo fece, e rimase indimenticabile: il sigillo di Mauro arrivò contro il Borussia Mönchengladbach, nell'andata degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1971/1972: “Ai tempi non era facile per un difensore superare la metà campo. Il mio compito era difendere, al gol pensavano gli attaccanti. Non mi ricordo neanche perché mi trovato lì. È arrivato quel pallone al limite dell'area, ho calciato d'istinto e sono venuti subito tutti ad abbracciarmi. Fu un istante, non avevo neppure capito cosa fosse successo" aveva raccontato.

Ricordo di Bellugi a Marassi
Ricordo di Bellugi a Marassi / Valerio Pennicino/Getty Images

Tra i momenti più belli delle sue 137 presenze in nerazzurro dal 1969 al 1974 spicca anche la conquista dello Scudetto del 1970/71, un trofeo rincorso con tutta la grinta che l'ha sempre contraddistinto. E poi, come in ogni carriera, ci sono anche i giorni di delusione ed amarezza che però porterai sempre nel cuore: per Mauro non si sono mai stati dubbi, quella finale della 17ª edizione di Coppa dei Campioni del 31 maggio 1972 presso lo Stadion Feijenoord di Rotterdam persa (2-0, doppietta di Cruijff) contro gli olandesi dell'Ajax è un altro capitolo della lunga ed intesa carriera. Anche se Bellugi ammise che quando vide Cruijff alzare il trofeo, "mi girarono le palle. È un ricordo brutto, vero, ma non capitava di giocare spesso le finali a quel tempo: solo la prima andava in Champions League. Io ero amico di tanti olandesi, venivano a trovarmi in Sardegna: avevano un'altra mentalità, bevevano fino alle 5 della mattina e poi, ubriachi fradici, si spogliavano e in mutande facevano 20 km di corsa".


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