Retroscena Eriksen, fu vicino al Milan: "Anche i rossoneri lo chiamarono per un provino"
La sua avventura con l'Inter sembrava ormai finita, con un trasferimento a gennaio che pareva pressochè una certezza. Ma vuoi la mancanza di offerte concrete ai nerazzurri, ma soprattutto il gran gol su punizione al Milan in Coppa Italia che ha regalato la semifinale di Coppa Italia (poi persa con la Juve), per Christian Eriksen è cominciata una seconda, inattesa, vita interista.
Nonostante tutto questo, strano a dirsi, c'è un sottile filo che lega Eriksen al Milan. Lo si può "vedere" dalle interviste rilasciate alla Gazzetta dello Sport da Claus Hansen, presidente del club in cui il centrocampista danese ha mosso i suoi primi calci: "Immaginate che Roby Baggio non giochi mai: sareste scioccati, no? Ecco, per noi è lo stesso. Vedi Conte così passionale, poi Eriksen tanto tranquillo, timido, e pensi siano incompatibili - le parole di Hansen riportate da Onefootball.com -. Invece no: il nostro ragazzo è educato, rispettoso, ma ha carattere. Corre, lotta più di quanto si pensi. È il giocatore che serve all’Inter per questo scudetto".
Ma soprattutto dal suo primo allenatore nella selezione regionale, Tonny Hermansen, che ha rivelato: "Col Middelfart giocava contro la squadra di mio figlio e lo batteva sempre. Una volta, il miracolo: vincevamo 4-0, poi lui si mise a giocare e finì 8-4. Quando ho potuto allenarlo, ho capito che sarebbe diventato il miglior danese dai tempi di Laudrup: all’Inter era solo questione di tempo, è perfetto da interno. Lo chiamavano al Chelsea, al Barça, al Milan… E quando tornava dai provini, i compagni lo tempestavano di domande: lui non si dava arie, in fondo era tutto normale. Può trasformarsi in qualcosa di simile a Pirlo".
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