Retroscena Petrachi-Roma: ecco come l'ex direttore sportivo ha vinto la causa
Lo scorso febbraio il Tribunale Ordinario di Roma - Sezione Controversie di Lavoro, ha dato ragione a Gianluca Petrachi nella causa per il licenziamento, condannando la Roma al pagamento di 5 milioni di euro all'ex direttore sportivo. Ma oggi Il Tempo rivela le motivazioni della sentenza e alcune delle fonti di prova ammesse, sms su tutti.
E proprio dagli sms inviati da Petrachi a Pallotta, in particolare dal secondo qui di seguito, cominciò tutto: "Buonasera Presidente, mi dispiace constatare che lei è un piccolo uomo... Ho sperato tanto di poterla rappresentare qui a Roma per poterle far fare bella figura e non farle rubare i soldi che hanno fatto in tanti. Evidentemente non mi sono fatto capire ed apprezzare abbastanza. Ora le conviene mandarmi via perché dopo quello che ha voluto fare maniera vile non potrò più esserle d’aiuto". Una reazione, quella di Petrachi, scatenata dall'intervista rilasciata dall'allora presidente giallorosso al sito ufficiale del club in cui sminuì l'operato dell'allora diesse romanista con l'obiettivo di "isolarlo e danneggiarlo".
Dopo l'intervista Petrachi ha espresso il suo malcontento all'Ad Guido Fienga che, si legge nell'atto "gli ha manifestato dispiacere per l’accaduto mostrando piena consapevolezza della portata lesiva della condotta del presidente Pallotta. Inoltre il ricorrente ha anticipato al dr. Fienga il testo del messaggio che avrebbe inviato al Presidente, senza ricevere alcun appunto nel merito. È, quindi, del tutto contraddittorio che lo stesso AD ritenga a posteriori il messaggio offensivo". Petrachi, attraverso la sua difesa, ha portato anche gli sms di calciatori e dipendenti dopo il suo allontanamento, come quelli di Veretout ("Caro direttore - gli scrisse Veretout secondo l’ordinanza - sono molto dispiaciuto della situazione che si è venuta a creare. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me e ti sarò sempre riconoscente. Spero che al più presto esci da questa brutta situazione che non meriti e possa ritornare a fare al meglio il tuo lavoro e magari ci rincontriamo, perché come ho sempre detto a Mario (il suo agente Giuffredi, ndr) ti reputo una persona vera"), Mkhitaryan, Diawara e altri dipendenti.
In ultimo le contestazioni del club giallorosso al dirigente dopo alcune uscite pubbliche, su tutte la società si è lamentata quando Petrachi, dopo Roma-Cagliari, dichiarò a proposito del fallo di Kalinic che "È un gioco di calcio, non è un gioco di signorine". Tesi smontata dal giudice che ha spiegato come Petrachi "non ha inventato nulla, poiché “Il calcio non è uno sport per signorine” è un famoso modo di dire detto coniato nel 1909". In ultimo l'intervista concessa dall'ex ds a Sky (giugno 2020) che, dopo la ripresa degli allenamenti post-lockdown, accusò la squadra di "scarso impegno negli allenamenti". L'ufficio comunicazione della Roma e i giornalisti di Sky valutarono "quali parti mandare in onda. La società, ad esempio, ha deciso di tagliare le parole con cui il ricorrente ha manifestamente sostenuto il Presidente Pallotta".
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