Renato Sanches tra Milan e PSG: quale sarebbe la scelta giusta per la sua carriera?
L'approdo di Renato Sanches al Milan sembrava ormai cosa fatta. D'altronde, i rossoneri stavano trattando con il Lille da diverso tempo e pian piano i due club stavano raggiungendo un'intesa sul piano economico.
Nel calciomercato di oggi non bisogna però mai essere certi fino alle firme. È infatti notizia di pochi giorni fa l'intrusione del Paris Saint-Germain nell'affare. Come loro solito, i parigini hanno messo sul piatto un'offerta ben più ricca spostando l'ago della bilancia a suo favore. Il Lille ha infatti accettato subito la proposta dei campioni di Francia: manca solo il sì del giocatore.
Solo che Renato Sanches non ha ancora deciso se cedere alle avances di Al-Khelaifi o se invece mantenere la parola data ai rossoneri.
Perché accettare la corte del PSG?
Qualora scegliesse di stabilirsi all'ombra della Torre Eiffel, il centrocampista portoghese avrebbe la certezza quasi matematica di vincere ogni anno la Ligue 1 ma dovrebbe fare i conti con una concorrenza spietata. Pertanto, Sanches deve scegliere se costruirsi una bacheca ricca di trofei (non internazionali, forse) o se giocare con continuità.
Certo, potrebbe dare una mano ai parigini aiutandoli a conquistare la Champions League, ma ad oggi - magari ci sbagliamo - il classe '97 non sembra un giocatore in grado di prendere la squadra sulle spalle e portarla da solo verso il successo. Renato Sanches è forte, ma in un contesto come quello dei campioni di Francia rischia di perdersi.
Non bisogna poi trascurare che il Paris non ha ancora un allenatore. Pochettino non è stato ancora deposto, ma i suoi giorni sulla Senna sono contati. Al suo posto arriverà presumibilmente Christophe Galtier, un tecnico che Sanches ha già avuto al Lille e che quindi lo conosce bene. Tuttavia, lo ripetiamo: il PSG ha una rosa piena di campioni che devono per forza giocare. Può dunque il portoghese trovare spazio anche con il suo mentore in panchina?
I motivi del sì ai rossoneri
Renato Sanches farebbe meglio a trasferirsi al Milan. Prima di tutto perché non troverebbe le pressioni alle quali sarebbe sottoposto al Paris Saint-Germain, ma avrebbe comunque modo di disputare un'ottima Champions League. Se infatti i parigini non riuscissero ancora ad arrivare fino in fondo, i tifosi continuerebbero a criticare la squadra; i rossoneri invece hanno tutte le carte in regola per superare un girone in cui saranno testa di serie e ogni passo avanti nella competizione sarà vissuto come un trionfo.
A Milano il portoghese troverebbe Stefano Pioli, un allenatore affidabile con un'idea di gioco già definita. Certo, ci metterà un po' ad assimilarla, ma una volta introiettata avrà il posto assicurato o sulla trequarti o in mediana.
Un motivo in più che dovrebbe spingerlo ad accettare la proposta del Milan è la presenza del connazionale Rafael Leao. I due si conoscono alla perfezione e l'MVP della scorsa Serie A può aiutarlo a calarsi più velocemente nei meccanismi di Milanello.
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