Reazione UEFA alla guerra in Ucraina: no alla finale di Champions a San Pietroburgo
Le conseguenze dell'invasione russa del territorio ucraino, deriva maturata alle prime ore dell'alba e condita dalle dichiarazioni di Putin, si fanno sentire anche sul mondo del calcio e conducono le istituzioni calcistiche a valutare soluzioni e contromisure, considerando peraltro come la finale di Champions League 2021/22 sia in programma il 28 maggio a San Pietroburgo.
Secondo The Independent la UEFA starebbe valutando diverse soluzioni nell'ottica di rispondere agli ultimi sviluppi, con tanto di possibile spostamento di sede (sarebbe in tal caso la terza volta consecutiva, dopo le modifiche dovute alla pandemia da Covid-19).
Lo stesso Independent valuta perlopiù soluzioni inglesi per sostituire San Pietroburgo, il primo ministro Boris Johnson dal canto proprio ha detto chiaramente che non dovrebbe esistere nessuna possibilità di mantenere a San Pietroburgo la sede della finale dopo l'ultima escalation di violenza condotta dalla Russia.
L'Associated Press si spinge anche oltre: la UEFA avrebbe già scelto di togliere a San Pietroburgo la finale di Champions, una decisione che dovrebbe essere ratificata domani e che si legherebbe a una richiesta esplicita dell'Unione Europea dopo gli ultimi, drammatici, eventi.
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