"Real Ramos" e i 100 goal Blancos

Levante UD v Real Madrid - La Liga Santander
Levante UD v Real Madrid - La Liga Santander / Alex Caparros/Getty Images
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"Ramos è un calciatore duro come gli richiede il suo ruolo...Ora non ci rendiamo conto di quanto valga ma quando si ritirerà e passeranno gli anni diremo, mamma mia che animale da campo abbiamo avuto qui". Alvaro Benito ex Real Madrid ha speso queste parole per descrivere il il capitano delle merengues.

Ora, come tutti i geni sono difficili da inquadrare per le loro molte sfaccettature, dovute proprio al loro statuto, allo stesso modo Ramos che è un genio del campo è difficile da incasellare. Durante la sua carriera al Madrid, ben 15 anni, ha alternato comportamenti che spesso gli hanno portato l'odio dei tifosi avversari e non solo. Spesse volte è stato al centro di polemiche sportive e politiche come il caso con Piquè e la questione catalana. Per via dei suoi falli e dei cartellini rossi rimediati in carriera, al di fuori è visto come "un macellaio del campo", un calciatore eccessivamente falloso. Ma mentre al di fuori c'è chi lo odia e c'è chi lo ama, la cosa certa è che all'interno della tifoseria blanca lui è idolatrato, lui è capitan Ramos, lui è l'uomo delle finali, l'uomo della Decima, l'uomo della zona Cesarini, il trascinatore, la speranza delle merengues.

Potrebbe sembrare un'esagerazione ma basti pensare che Ramos ha segnato in tutte le ultime finali di tutte le competizioni nelle quali la sua squadra è stata coinvolta e non goal qualunque ma reti decisive. Se dovesse sembrare poco aggiungiamo il fatto che ha raggiunto quota 100 reti con il club, numero che già di per se ci farebbe applaudire, ma se si tiene conto pure del fatto che egli è un difensore centrale il numero reti risulta ora da standing ovation. Possiamo odiarlo si, ma quanti difensori hanno fatto uguale, probabilmente non si raggiungerebbe la stessa quota nemmeno sommando i goal di tutti i difensori dei maggiori club e potremmo sbilanciarci ed affermare che numeri così farebbero gola pure a qualche attaccante.

Real Madrid v Club Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final
Real Madrid v Club Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final / Clive Mason/Getty Images

Sergio Ramos Grcìa nasce a Camas in provincia di Siviglia, il 30 marzo del 1986. Legato alla sua terra ed alla tradizione ben presto diventa simbolo della Spagna e sostenitore dell'unità nazionale. Difensore centrale di ruolo a volte venne impiegato come terzino, come con Ancelotti. Le sue caratteristiche tecniche più rilevanti sono indubbiamente la forza fisica, l'atletismo, la sua capacità di fare il leader, ma senza dubbio è famoso nel mondo per il suo gioco aereo o meglio per la facoltà di essere con la testa sempre dove arriva il pallone, una sorta di "legge del magnetismo".

I primi passi nel calcio gli muove proprio con il Sevilla all'età di 10 anni. L'esordio da professionista avviene nel 2003 e in sole due stagioni colleziona 4 reti. Ma l'amore vero ed il destino bussarono alla sua porta il 31 agosto del 2005, data in cui Ramos diventò un galactico.

Albacete's Chilean Mark Gonzalez (L) vie
Albacete's Chilean Mark Gonzalez (L) vie / JOSE JORDAN/Getty Images

E probabilmente se ci avessero detto allora che quasi 16 anni dopo avrebbe indossato la fascia da capitano, avrebbe segnato così tanto e avrebbe regalato la champions al Madrid dopo 12 anni di astinenza, non so in quanti ci avrebbero creduto. Attualmente ha disputato 650 incontri che fanno di lui il quarto nella storia con maggior numero di presenze, davanti a lui titani del calibro di Raùl, Casillas e Sanchìs. Le partite nelle quali è stato decisivo sono davvero molte, ma quella che lo ha consacrato all'Olimpo del Real Madrid e del calcio e che ha fatto di lui un simbolo è la finale del 24 maggio 2014 contro il rivale storico: l'Atletico Madrid.

E' difficile descrivere a parole i fatti di quella partita. Il riassunto ha dell'incredibile, il Real sotto di un goal fino al 93', con 5 minuti di recupero concessi, finirà vincendo 4-1 la partita e portando a casa la decima. Il goal della salvezza arriva con Modric alla battuta di un calcio d’angolo che, se non significa proprio the last chance, vuol dire perlomeno “Ave Maria”. I tifosi non ci credono più ormai con un piede all'inferno guardano inermi quanto accade, ma il caso vuole che quella palla finisca proprio sulla testa di SR4, che con un incornata allo scadere del tempo centra proprio l'angolino dove le lunghissime braccia di Courtois non arrivano per un soffio, quel soffio che bastò a riportare i Blancos in paradiso, quel soffio che fece esplodere il da Luz è che di fatto fece calare il sipario sugli Indios.

Real Madrid v Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final
Real Madrid v Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final / Laurence Griffiths/Getty Images

Perchè con un goal così, che suonò una carica impressionante le merengues non potevano che vincere e così fu. Poi naturalmente segnò in altre finali come nel 2016 per la super coppa d'Europa, nei mondiali per club 2014 e 2018 e così via, tutti goal "hasta el ultimo aliento" (vissuti fino alla fine). Ad oggi SR4 detiene un palmarès straordinario composto da 22 titoli: 4 Champions, 4 Mondiali per club, 3 Supercoppe d'Europa, 5 Campionati, 2 Coppe del Re e 4 Supercoppe di Spagna. E per terminare l'encomio in grande stile non possiamo non tener conto delle partite con la nazionale, con la quale si è laureato campione del mondo nel 2010 e due volte campione d'Europa.

Real Madrid v Club Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final
Real Madrid v Club Atletico de Madrid - UEFA Champions League Final / Matthias Hangst/Getty Images

La esperanza es para mí lo último que se pierde. Esta visión está grabada en el ADN del Real Madrid y en el mío", la speranza come meta e come strada stessa da seguire, questa la visione del capitano. E forse non ha tutti i torti perchè i risultati conseguiti spesso sono stati non spiegabili dai numeri, ma da qualcosa che va oltre come la speranza e il non mollare mai. E quindi che lo si odi, perchè appare così bruto e minaccioso con la barba che ricorda "los vichingos" (appellativo stesso dei Blancos), o lo si ami, Sergio Ramos è uno dei migliori difensori di tutti i tempi, ha scritto e scrive tutt'ora pagine di storia, di quelle storie che piacciono e insegnano qualcosa, quelle da raccontare, quelle che da tifoso o no si ricorderanno.


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