L'uomo del ritorno degli ottavi di Champions: Vinicius Jr, la luce del nuovo Real Madrid e un Fenomeno come modello
Il Real Madrid non si affaccerà ai quarti di Champions League da favorita assoluta. Già questa è quasi una novità per una squadra capace di vincere 13 edizioni della competizione più ambita del mondo, sette nelle quali negli ultimi 23 anni. Neppure le grandi squadre, però, e la Juventus ne sa qualcosa, possono sottrarsi a quei momenti di ricambio generazionale durante i quali anche traguardi che in tempi normali sarebbero consueti diventano una conquista.
Così, dopo due amarissime eliminazioni agli ottavi, i Blancos sono tornati tra le prime otto della Champions grazie al facile doppio successo sull’Atalanta. Zinedine Zidane e Florentino Perez sanno che la strada verso la Decimoquarta è in salita e che in questo momento il top del football internazionale alberga altrove. Ma sanno altrettanto bene che tra qualche tempo, probabilmente molto prima di quanto possano augurarsi le altre potenze europee, il Real tornerà a primeggiare. Non solo perché Florentino ha in mente di acquistare un big che possa finalmente scacciare il ricordo di Cristiano Ronaldo (dando per improbabile il ritorno del portoghese), magari Kylian Mbappé, ma anche perché qualche giovane aspirante fuoriclasse è già in rosa. Anche in attacco.
Il riferimento è ovviamente alla coppia di gemelli brasiliani formata da Rodrygo e Vinicius Junior. Caratteristiche simili, anagrafe pure, ma nella formazione titolare c’è quasi sempre spazio per uno solo. L’ex Santos, pur con un anno in meno sulla carta d’identità, sembra avere qualcosa di più rispetto all’amico, ma i tanti infortuni gli hanno tolto visibilità in una stagione comunque complicata per il Madrid e permesso a Vinicius di ritagliarsi un posto quasi fisso, in particolare nelle partite importanti. Alla vigilia della gara di ritorno contro la Dea degli hackers si erano divertiti a spargere la notizia di un nuovo infortunio per Rodrygo, tormentato in stagione da tanti guai fisici, ma questa volta pienamente arruolabile per Zidane e in panchina solo per scelta tecnica.
Al resto, in campo, ha pensato proprio Vinicius, legittimando la scelta dell’allenatore con una partita nella quale si sono potuti ammirare lampi da predestinato. Giocare a 21 anni con la maturità di un campione navigato non è da tutti, soprattutto se davanti si ha un mastino della difesa come Cristian Romero. E invece l’ex Flamengo disputa una gara accorta, nella quale ha anche ripiegato quando c’era la necessità, senza perdere lucidità nel fare ciò che gli riesce meglio, ovvero dare sfoggio di fantasia e tecnica.
Negli occhi resta l’azione del rigore procurato e quella sensazionale di qualche minuto prima, quando ha sfiorato il gol dell’anno in Champions con quel tocco di esterno a fil di palo dopo aver scartato di fatto mezza Atalanta con una serie di dribbling strettissimi che neppure Ronaldo il Fenomeno. Il paragone con l’illustre connazionale è scattato immediato, ma le caratteristiche sono diverse, a livello tecnico, di... morfologia e anche tattico.
Vinicius è l’attaccante moderno per eccellenza, senza un ruolo fisso, ma in grado di dominare la scena grazie alla tecnica in velocità, a controlli orientati da fuoriclasse, ma anche a letture tattiche di un certo livello e sorprendenti per un classe 2000, come si è potuto notare proprio nel modo in cui ha attaccato lo spazio nell’azione del rigore. Imparare a essere più freddo sottoporta sarà il prossimo passo della maturazione. Magari non per diventare un candidato al Pallone d’Oro, ma per meritarsi di giocare con l’erede di Cristiano…
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A.