Rangnick racconta: "Primi contatti col Milan a fine ottobre. Pioli e Ibra? Vi spiego cosa penso davvero"

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FBL-AUT-TIPICO-BUNDESLIGA-SALZBURG-GRAZ / BARBARA GINDL/Getty Images
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"I primi contatti col Milan risalgono a fine ottobre, quando la squadra era in una situazione complicata a tre punti dalla zona retrocessione. Io non ne ho mai parlato in pubblico, ma nessun contratto o penale". Ralf Rangnick, intervistato da La Gazzetta dello Sport, rompe il silenzio e racconta la sua versione sui contatti con il club rossonero prima della conferma in panchina di Stefano Pioli.

SV Werder Bremen v RB Leipzig - Bundesliga
SV Werder Bremen v RB Leipzig - Bundesliga / TF-Images/Getty Images

PIOLI - "Conferma meritata, anche per la persona che è: l'ho apprezzato nelle interviste, sempre concentrato sugli obiettivi. La sua squadra è stata la migliore post coronavirus: cambiare allenatore non sarebbe stato saggio, né rispettoso. Se poi è la scelta giusta nel medio e lungo termine, è un'altra questione". 

MALDINI E BOBAN - "Nella vita una delle mie regole è: non parlare di chi non conosci personalmente. E da parte mia non è mai stata detta mezza parola sul Milan, mai. Posso parlare di Maldini ex calciatore: è stato straordinario, una leggenda vera e propria. Ma non posso dire lo stesso da direttore sportivo: semplicemente, non lo conosco in questo ruolo. Da esterno ci si può chiedere se la proprietà è contenta dei risultati in rapporto al denaro investito negli ultimi anni. Io causa del divorzio tra Boban e il Milan? Dovete chiedere a chi rappresenta il club". 

IBRA - "La domanda è: perché il Milan si era rivolto a me e cosa mi voleva far fare? Magari cercava una svolta. Lavoro alla crescita e i giovani imparano molto più in fretta. Non è nel mio stile insistere su giocatori di 38 anni: non perché non siano abbastanza bravi, e Ibra certamente lo è, ma perché preferisco creare valore e sviluppare il talento. Per me ha poco senso puntare su Ibra o Kjaer, ma è la mia idea, né giusta né sbagliata, semplicemente diversa. Quando Ibra ha detto di non conoscermi non aveva torto, perché anch’io non lo conosco personalmente, non avendoci mai parlato". 


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