Ramsey: "Juve? L'ho scelta anche grazie a Szczesny. Ronaldo e Dybala incredibili"

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Aaron Ramsey è pronto a ripartire con la Juventus per questo finale di stagione. Ma prima, in un'intervista rilasciata a The Atlethic, alcuni retroscena sulla trattativa che lo ha portato in Italia la scorsa estate.

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Il gallese ha scelto la Juve anche grazie a "Szczesny, era il mio uomo per le informazioni dall'interno, è alla Juve da tempo e conosce perfettamente il club - si legge su Skysport.it -. Aveva solo cose belle da dirmi e scherzando mi diceva sempre che voleva una commissione per il mio trasferimento in bianconero".

Tanti i ruoli in cui Sarri ha utilizzato Ramsey: "La tattica qui è fondamentale. La maggior parte degli allenamenti passano facendo un lavoro di natura tattica in vista della partita successiva. In Premier League si gioca di più portando la palla da un'area all'altra, quindi in attacco sfruttando gli spazi. Qui, invece, molte squadre si difendono stando basse, soprattutto contro le grandi. Bisogna avere molta più pazienza e far girare il pallone più velocemente per mettere gli avversari fuori posizione".

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Su Dybala: "Paulo è incredibile, è bravissimo e alcune cose che fa in allenamento o in partita mi lasciano senza fiato. La partita contro l'Inter è stata strana per l'assenza dei tifosi, è stata l'ultima prima di una sosta in cui non sapevamo se il campionato sarebbe proseguito o finito e, in questo caso, non sapevamo quale sarebbe stata la classifica finale". Su Ronaldo: "CR7 è sempre il solito, uno dei migliori della storia. Non ci sono dubbi sul suo impegno sia in campo che fuori, è sempre il primo ad arrivare e vuole vincere ogni partita anche in allenamento. Segna tantissimo, soprattutto fa gol importanti".

Sul suo ambientamento Ramsey ha spiegato che "adesso capisco meglio l'italiano, la struttura delle frasi e il modo in cui vengono composte. Ma ho bisogno di imparare più parole, perché il mio vocabolario è ancora un po' limitato. Il presidente Agnelli? È con noi quasi tutti i giorni, ci parla e viene al campo anche semplicemente per prendere un caffè. È giusto così, dà l'esempio a tutti e dimostra che siamo sulla stessa barca".


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