L'ultima di Del Piero, la prima (vittoria) di De Laurentiis: Juventus - Napoli, finale di Coppa Italia 2011/2012
20 maggio 2012. Allo stadio Olimpico di Roma va in scena la finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli. Le squadre arrivano all'atto finale con situazioni e umori diversi. Da una parte, infatti, i bianconeri di Antonio Conte, ancora gioiosi per il ritorno alla vittoria del campionato dopo lo scandalo Calciopoli e favoriti per la finale della coppa nazionale data l'imbattibilità mostrata in campionato. La Juventus, infatti, aveva appena concluso con uno zero alla casella sconfitte nelle 38 giornate di Serie A.
Dall'altra parte il Napoli di Walter Mazzarri che, dopo l'exploit dell'anno precedente che li aveva riportati in Champions League dopo 20 anni, arrivano alla finale di Coppa Italia delusi per il bis mancato. I partenopei, infatti, avevano concluso il campionato al quinto posto dietro Udinese e Lazio, dovendosi così accontentare della qualificazione all'Europa League.
Quella del maggio 2012, tuttavia, non è una finale come tante. Quella, infatti, è anche l'ultimissima partita della bandiera bianconera per eccellenza, Alessandro Del Piero, con la maglia e la fascia di capitano della Juventus indosso.
Nonostante i favori del pronostico pendessero proprio dalla parte bianconera, comunque, a partire meglio sono gli uomini di Mazzarri. Dopo l'inno nazionale cantato dalla bellissima voce di Arisa, infatti, il Napoli costruisce la prima palla gol con Campagnaro che, in qualche modo, riesce a sfondare sulla destra e a mettere un cross sul secondo palo dove c'è Zuniga tutto solo. Il colombiano colpisce di testa schiacciando il pallone a terra, ma il portiere juventino di coppa, Marco Storari, para, negando l'1-0 partenopeo.
Dopo un'altra occasione degli azzurri con Lavezzi, la squadra di Antonio Conte si sveglia dal suo torpore e viene fuori. Ci provano Marchisio e Borriello dalla distanza, ma il primo trova sulla sua strada De Sanctis, mentre l'attaccante napoletano ex Roma non inquadra la porta. Poi è il turno di Del Piero.
Punizione centrale, dai 30/35 metri. La posizione non è molto invitante, ma il capitano bianconero ci vuole provare. Il Napoli sistema la barriera che vede al suo interno anche qualche giocatore juventino per cercare di schermare il più possibile la vista di De Sanctis. Rincorsa corta e Del Piero fa partire un tiro magistrale che si abbassa proprio in prossimità della porta. Il pallone volteggia, leggiadro, in aria, percorrendo i metri che separano il destro del numero 10 della Juventus alla porta. La traiettoria ci anticipa dove finirà la sfera: l'angolino basso a destra del portiere. Anzi no. De Sanctis, di fronte a un tiro preciso, potente, praticamente perfetto e con la vista oscurata dalla barriera, non si arrende e respinge con i pugni il capolavoro di Del Piero, vincendo la sfida con la bandiera bianconera.
Si conclude, così, il primo tempo. Il capitano della Juventus prende la strada degli spogliatoi stizzito per il gol negato dal portiere partenopeo. Si riparte, dunque, dallo 0 a 0. Un risultato che, però, non reggerà ancora per molto. All'ora di gioco, infatti, arriva, come si suol dire, l'evento che spacca la partita.
Lavezzi entra in area da destra e, scappando a Barzagli, viene atterrato da Storari. L'arbitro Brighi di Cesena fischia, senza alcuna esitazione, il calcio di rigore per il Napoli, tirando fuori il cartellino giallo per il portiere della Juventus. La regia inquadra la reazione dei due presidenti. Andrea Agnelli si mangia le unghie, nervoso, ma senza dare nell'occhio, forse speranzoso. De Laurentiis, invece, si mette le mani a coprire il volto. Non vuole vedere il rigore. Ha paura che i suoi ragazzi falliscano l'opportunità.
Il pallone, pesante, lo prende Edinson Cavani che lo sistema sul dischetto. Mette in ordine i capelli con un'espressione quasi a chiedersi: "Dove lo tiro?". Non guarda Storari. Parte con una rincorsa veloce. Apre il piatto destro. Calcia all'angolo sinistro. Gol. Il portiere ex Messina viene spiazzato. La parte di stadio occupato dai tifosi partenopei esplode in urlo assordante, il Napoli è in vantaggio.
La partita, però, non è finita. La Juve prova a rialzarsi, ci prova timidamente con Estigarribia. Minuto 68. Doppio cambio per Conte. Esce Lichtsteiner ed entra Simone Pepe, ma, soprattutto, entra Vucinic al posto di Alex Del Piero. Finisce la partita, l'ultima, per il capitano bianconero che, prima di prendere l'omaggio del pubblico, resta concentrato sulla partita, sul risultato da ribaltare e, dando il cinque al montenegrino, gli urla qualcosa, lo incoraggia a entrare e acciuffare il pareggio.
La Juventus ci prova, attacca quasi a pieno organico. Bonucci, dal limite dell'area, fa partire un destro al volo. La palla è destinata all'angolino, ma De Sanctis nega il gol al difensore come aveva fatto nel primo tempo a Del Piero. Ciò che compie qualche minuto più tardi è incredibile.
Il Napoli si difende con tutti i suoi effettivi, mentre i bianconeri sono proiettati interamente in avanti. Pepe, sulla destra, punta Zuniga, lo sfida in velocità, manda a vuoto sia il colombiano che Aronica con una finta verso l'interno, entra in area, rientra sul mancino dribblando un altro avversario e, infine, fa partire il tiro. Il pallone colpito dal sinistro di Pepe viene deviato da Paolo Cannavaro e, in seguito, da Fabio Quagliarella che tenta un colpo di tacco. De Sanctis, buttatosi alla sua destra al tiro di Pepe, è battuto. I tifosi della Juventus esultano, ma il loro "gol" finisce presto per diventare "no". La palla, infatti, incredibilmente non finisce la sua corsa in rete, ma sbatte sul piede del portiere del Napoli, andando fuori. Pepe si guarda intorno con le mani davanti alla bocca, non ci crede.
Gli uomini di Mazzarri capiscono, a quel punto, che è il loro momento e chiudono la partita. Sfruttando gli spazi lasciati dai bianconeri, ripartono con Pandev, entrato al posto di Lavezzi una decina di minuti prima, Hamsik e Cavani. I due, dei tre, tenori ancora in campo si allargano, dettando il passaggio al macedone in possesso del pallone. L'ex Inter sceglie Hamsik, sulla destra, che entra in area e con un diagonale chirurgico batte Storari e sigla il definitivo 0-2. Il presidente De Laurentiis si guarda intorno con un sorriso che tradisce la gioia perchè vede avvicinarsi sempre di più il suo primo trofeo da patron degli azzurri.
Dopo un rosso allo scadere rifilato all'ex Quagliarella per una gomitata ad Aronica (altro ex), arriva il triplice fischio e può partire la festa del Napoli. I calciatori partenopei si avvolgono in un abbraccio collettivo, saltano, ballano in mezzo al campo e, in seguito alla premiazione della Juventus con la medaglia d'argento, guardano Paolo Cannavaro, il capitano, alzare al cielo la Coppa Italia.
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