Rabiot apre al rinnovo con la Juve e torna sul presunto tocco di mano contro l'Inter

Adrien Rabiot
Adrien Rabiot / Pier Marco Tacca/GettyImages
facebooktwitterreddit

Sono due i motivi per cui Adrien Rabiot è il giocatore più chiacchierato della Juventus. Il primo, di natura recente, è il presunto tocco di mano che ha dato il via all'azione del gol di Kostic valso poi la vittoria nel derby d'Italia contro l'Inter. Il secondo, decisamente più atavico, riguarda invece la trattativa per rinnovare il suo contratto con i bianconeri in scadenza a giugno. Direttamente dal ritiro della nazionale francese, il centrocampista ha rilasciato un'intervista a Tuttosport in cui parla di questi due temi ma anche di molto altro.

Sul suo rinnovo: "Per il momento non ci sono novità sul mio futuro, ma sicuramente parleremo presto. Tra circa due mesi la stagione sarà finita e proveremo a discutere, ma io sono tranquillo. C'è la possibilità di andare via, ma anche la possibilità di firmare un altro contratto con la Juve. Mi sento bene a Torino, faccio un bel lavoro nel club e c'è un buon rapporto coi dirigenti, i compagni e l'allenatore. Anche Allegri mi ha aiutato in due anni oltre a darmi molta fiducia. Il lavoro per me è alla base di tutto e per questo la Juventus è un'altra realtà, rispetto a tutti gli altri club. Non ho conosciuto altre società italiane, ma non penso che ce ne siano altre come la Juventus. Credo che tutto questo sia importante per stare bene e quindi fare la scelta giusta per il mio futuro".

Sul presunto tocco di mano nel derby d'Italia:
"In Francia non si sarebbe alzato tutto questo maremoto mediatico. In Italia ho capito che è sempre così, quando c'è qualcosa che può far discutere, se ne parla tanto e per tanto tempo. Da noi invece un po' meno, ma lo capisco perché in Italia il calcio è vissuto quasi come una religione e quindi rappresenta una parte molto importante per la vita delle persone che lo seguono e sono tifosi. Per cui posso comprendere il motivo per cui da voi si parla così a lungo di tutto ciò che avviene sul terreno di gioco. L'impressione che ho ricavato domenica è di un'Inter meno forte di quella che abbiamo sfidato all'andata a Torino, anche di quella dell'anno scorso e di due stagioni fa. Ho avuto la sensazione che loro provassero meno sicurezza, del resto in questo campionato hanno perso molte partite. Juve favorita in Coppa Italia?  Beh, se guardiamo cosa ha detto il campo in questa stagione, allora ecco che dobbiamo evidenziare la nostra vittoria a Torino e poi quella recente a casa loro. Quindi dal punto di vista puramente psicologico, questo può rappresentare un piccolo vantaggio. Comunque se prendiamo la nostra rosa e la loro, vediamo che i valori sono abbastanza simili. Se guardo indietro a queste ultime settimane e penso alle nostre prestazioni, non posso che essere fiducioso sia per la conquista della Coppa Italia, sia dell'Europa League".

Sulla qualificazione alla prossima Champions League:
"Senza i 15 punti di penalizzazione è sicuro che riusciremmo a centrare la qualificazione per la competizione internazionale più importante. Ma sinceramente, per come stiamo andando in questa seconda parte della stagione, e tenendo conto della forza di questo gruppo, io dico che potremmo qualificarci anche se dovesse restare la penalizzazione. Io ci credo, per me noi adesso siamo secondi perché quello che dice il campo e la squadra ha la forza per mettere pressione a chi è davanti. Se poi dovessimo vincere l’Europa League allora la qualificazione sarebbe automatica come si sa. Nel gruppo c'è davvero tanta voglia di vincere, anche perché è lo spirito storico della Juventus. Io ho vinto tanto prima di venire a Torino e giocare nella Juve, ma la Juve ha vinto tantissimo anche prima che arrivassi io. Il Dna del club è chiaro, e tutti vogliamo averlo per riuscire poi a trasmetterlo a chi arriverà. Del resto è quello che è successo a me, quando ho cominciato a vestire la maglia della Juventus. È vero, stiamo vivendo una stagione complicata per tutte le ragioni che sono note, ma io credo che nonostante questo, noi si sia in grado di vincere l'Europa League e anche la Coppa Italia. Anzi, a dirla tutta, posso anche dire che riuscirci in queste condizioni ci regalerebbe una soddisfazione ancora maggiore".