Questo Varane è poco Real?

Raphael Varane
Raphael Varane / Soccrates Images/Getty Images
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A volte anche i migliori sbagliano e questo è risaputo, ma certi errori da alcune persone proprio non ce li si aspetta. Questo è il caso di Raphael Varane, un giovane difensore da sempre brillante e promettente, oltre che essere un Campione del Mondo in carica.

Lo avevamo conosciuto come pilastro della difesa del Real Madrid, lo avevamo visto prendere il posto e colmare il vuoto lasciato dal carismatico Pepe, lo avevamo encomiato per l'umiltà e per la capacità militaresca di non abbandonare mai la posizione a differenza di altri compagni di reparto. Lo abbiamo visto sollevare quattro Champions League e un Mondiale, contribuendo a rendere grandi la sua squadra e la sua nazionale che avevano evidentemente bisogno anche di lui per crescere e tornare in auge. Un ragazzo calcisticamente molto diligente e anche poco sanzionato dagli arbitri, riuscito a farsi ben volere da tutti gli allenatori che si sono susseguiti a Madrid e in Francia, non perdendo mai la titolarità. Addirittura capitano dei Blancos in assenza dei veterani in campo ed erede indiscusso, secondo tutti, di Sergio Ramos al comando della difesa madrilena.

Sì, lo avevamo lasciato lì, ben visto da tutti, tifosi e non, tanto da essere considerato uno dei migliori difensori della sua età e non solo. Poi lo abbiamo rincontrato in una circostanza un po' diversa, un Varane in lacrime e sperduto in mezzo al campo. "Esta derrota para mí es mía, la tengo que asumir", questa sconfitta è mia e devo assumermi le responsabilità. Un Varane che con un autogol sentenzia la sua squadra e la fa eliminare dalla Champions League. È quanto successo la scorsa edizione quando il Real Madrid dovete affrontare agli ottavi di finale il Manchester City di Guardiola. In campo le squadre erano sul risultato di 1-1, ma Varane era assente, perso, non il solito. Così forse per un eccesso di tracotanza, nel bel mezzo dell'area di rigore si permette di giocare con la palla davanti al portiere, ma Gabriel Jesus non lo perdona gli ruba la palla e la passa a Sterling che non ci mette più di un istante a metterla in porta.

Eurasia Sport Images/Getty Images

Non è finita, nella ripresa non lascia nemmeno il tempo ai tifosi per metabolizzare quanto accaduto, quando di nuovo in area di rigore effettua un passaggio di testa, che rischioso sarebbe un eufemismo, a Curtois ma di nuovo Jesus non manca all'appello; intercetta il pallone che di fatto era sulla sua traiettoria, quasi un passaggio, e doccia fredda per il Real Madrid. Game over, Blancos a casa, eliminati. Il francese si assunse le responsabilità che di fatto sono state sue e si scusò. La tifoseria pur avendo inghiottito un boccone amaro, lo appoggia pensando sia un caso. Ma quando il caso si trasforma in frequenza qualche campanello d'allarme si accende.

GABRIEL BOUYS/Getty Images

Anche all'avvio dell'attuale edizione della Champions League purtroppo il francese si è presentato, come per maledizione, allo stesso modo. Stavolta è lui ad intercettare un tiro in area di rigore eseguito dall'attaccante dello Shakhtar e spingerlo con i suoi piedi direttamente in porta. Un errore troppo ingenuo, davvero non da lui. Verrebbe da chiedergli: "Qué te pasa Raphael?" (cosa ti succede?). Probabilmente quando non si è abituati a vedere alcuni errori da un calciatori così importante e carismatico, ci si stupisce un po' di più. O probabilmente non è il periodo migliore della sua carriera e un recente infortunio non gli ha permesso di recuperare la brillantezza di un tempo. Il tecnico Zidane lo ha sempre difeso, dicendo che "deve camminare con la testa alta" perché in quella sfortunata partita forse il Real Madrid meritava di perdere e ad ogni modo il "95% di quello che è stato fatto da Varane e dalla squadra è stato spettacolare".