Quella volta che... Moratti cercò di portare Eric Cantona all'Inter

Eric Cantona Manchester United
Eric Cantona Manchester United / Getty Images/Getty Images
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Nella sua lunga esperienza da presidente dell'Inter, Massimo Moratti è andato vicino al colpo Eric Cantona. Per raccontare questo retroscena - riproposto nei dettagli da Goal.com - bisogna tornare indietro alla stagione 1994/95, quando il francese prendeva per mano il Manchester United da vero leader.

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Tempo Di Libri 2018 - Day 3 / Rosdiana Ciaravolo/Getty Images

Il 18 febbraio 1995 cambiava ufficialmente proprietà, passando da Ernesto Pellegrini a Massimo Moratti, che per rinforzare la squadra guarda subito in casa Red Devils annotando due nomi: quello di Paul Ince, che poi arriverà effettivamente a Milano, e quello del francese. Moratti parte a Londra assieme ai suoi figli per assistere alla sfida di Premier League fra il Crystal Palace e il Manchester United del 25 gennaio 1995.

Ma in quella partita succede qualcosa di impensabile. Marcato da Richard Shaw, Cantona si lamenta con l'arbitro Alan Wilkie per il trattamento ricevuto, poi al 48' perde la testa e su un rinvio di Schmeichel si libera della marcatura di tirando un calcio all'avversario. Il francese viene espulso, lascia il campo e riceve la provocazione di un tifoso avversario che con una saluto fascista propone al a Cantona di andare "a fa****o nel tuo Paese, bastardo di un francese".

Eric Cantona
AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images

La reazione è il famoso calcio in stile kungfu con la gamba destra direttamente sugli spalti, colpendo al petto il tifoso del Palace, Matthew Simmons. Moratti prese nota e decise di rinunciare a Cantona: "Cantona - ha ammesso nel 2019 l'ex presidente dell'Inter in un'intervista al Corriere della Sera - è il mio grande rimpianto. Ero un grande appassionato di Manchester United. Lui era un giocatore e una persona che mi faceva impazzire. Provai a prenderlo ma le nostre vite si incrociarono nella giornata sbagliata. Quando si giocava Crystal Palace-Manchester United, la partita del calcio al tifoso, ero in tribuna con i miei figli per lui e Ince. Non fu un bel gesto, ma nella confusione generale mi innamorai di Paul, che già seguivo. Ince si scagliava contro tutti, poliziotti, avversari, tifosi, addetti vari, pur di difendere il suo compagno. Sembra strano dirlo, ma in quelle botte c’era più il desiderio di proteggere un compagno che violenza. Non a caso Ince sarebbe venuto all’Inter, mentre per Cantona purtroppo non ci sono stati i tempi giusti".


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