Quella volta che El Loco Bielsa fu il tecnico della Lazio per due giorni

James Gill - Danehouse/Getty Images
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La rivincita del Loco. Marcelo Bielsa ha conquistato la promozione in Premier League alla guida del Leeds United dopo sedici anni di montagne russe tra League One e Championship, rispettivamente terza e seconda divisione inglese. Un traguardo voluto fortemente e meritato per l'allenatore argentino, che ha deciso di rimettersi in gioco nel 2018 con il club dell'italiano Andrea Radrizzani, a seguito di alcune esperienze poco esaltanti.

Una su tutte, quella alla Lazio durata la bellezza di due giorni. Cosa è successo realmente nell'estate 2016? L'estenuante trattativa inizia nel mese di giugno e si sviluppa tra Roma e Buenos Aires. Nell'arco di quattro settimane, tra accordi, promesse, richieste e smentite, Bielsa manifesta titubanza verso la proposta del presidente biancoceleste Claudio Lotito, il quale decide comunque di depositare il contratto del tecnico e annunciarlo ufficialmente il 6 luglio attraverso un comunicato stampa.

Un annuncio inaspettato, quasi strano. Si tratta di una mossa per costringere l'allenatore a trasferirsi in Italia? I pensieri maliziosi vengono confermati due giorni più tardi, quando Bielsa non ritira il visto per lasciare l'Argentina e risolve il giallo: "Io e i miei collaboratori abbiamo preso questa decisione perché, in 4 settimane di lavoro, non abbiamo ottenuto nessuno dei sette acquisti espressamente richiesti nel piano di lavoro approvato dal presidente Lotito. Nonostante questo, il club ha reso pubblico il contratto che ci legava, malgrado questo non fosse praticabile senza gli acquisti".

La replica di Lotito mantiene toni forti: "Bielsa l’ho cacciato io. Quando stavo in Francia, Tare mi chiamava e mi diceva che aveva comprato dei giocatori che voleva l’allenatore, dopo 3 minuti non andavano più bene. Torno a Formello, con Tare chiamiamo l’allenatore e inizia una situazione di un certo tipo. Tare gli parlava, lui rispondeva come se fosse uno scienziato. A un certo punto mi sono mortificato per Igli e ho preso il telefono: “Senta mister, lei se ne deve andare”.

A distanza di anni, possiamo affermare che la Lazio sia caduta in piedi al termine di questa assurda vicenda. La dirigenza biancoceleste, accantonata la fantasia Bielsa, ha dato fiducia a Simone Inzaghi (già allenatore della Primavera biancoceleste) promuovendolo sulla panchina della prima squadra. E in tre anni, che non ce ne voglia El Loco, sono arrivati risultati straordinari del calibro di una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.


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