Quanto spendono i club italiani per i settori giovanili e il paragone con gli altri Paesi
In Italia tutti si riempiono la bocca con i settori giovanili ma poi alla fine quelle di tanti sono solo belle parole. Perché mancano i fatti. E una delle accuse che vengono mosse al calcio italiano, sempre più in crisi, è proprio quella della poca importanza data agli investimenti per il settore giovanile, dunque sul futuro.
Ma non sempre è così. A volte tante frasi sono solo retorica insopportabile. Stando infatti a quanto pubblicato nel report della FIGC in relazione al bilancio consolidato del 2020-21, viene evidenziato come gli investimenti dei club di Serie A, Serie B e Serie C a riguardo siano in forte aumento.
Come riporta Calcio&Finanza, il dato è importante: gli investimenti per i settori giovanili nel professionismo sono aumentati del 24% negli ultimi anni, passando dai 131,6 milioni di euro nel 2015-16 ai 162,6 milioni nel 2019-20. L'annata migliore è stata tra il 2018-19 e il 2019-20, quando gli investimenti complessivi sono aumentati di circa 16 milioni di euro, a fronte di un incremento medio di 2,5 nei due anni precedenti. L'Italia, negli ultimi 10 anni per investimento medio, si posiziona però al quarto posto 4,6 milioni di euro, dietro a Inghilterra (6,1), Germania (5,3) e Francia (4,7), davanti comunque alla Spagna (3,4) e a seguire nell’ordine, Russia, Svizzera, Paesi Bassi, Portogallo e Belgio, che chiudono la top 10.
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