Quanto influiranno le assenze in vista di Milan-Juventus?
Andrea Pirlo, nella consueta intervista pre-partita della vigilia, ha da un lato rimarcato l'importanza dell'impegno, ma dall'altro ha cercato di togliere pressione ai suoi giocatori, sostenendo che il big match di stasera non sarà decisivo ai fini dell'assegnazione del titolo. Se è vero che non siamo neppure a metà della stagione ed è lecito aspettarsi di tutto da qui alla fine del campionato, è anche vero che un'eventuale sconfitta dei bianconeri vedrebbe aumentare sensibilmente il distacco dalla capolista, tenendo ovviamente conto del fatto che la Juventus dovrà recuperare la sfida con il Napoli.
Come arrivano gli uomini di Pirlo a questa sfida? La vittoria netta contro l'Udinese nel primo match di 2021 ha restituito consapevolezza ai giocatori, dopo la batosta subita per mano della Fiorentina prima della sosta. Tuttavia, l'avvicinamento al big match della 16ª giornata non è stato dei più sereni per i bianconeri: lunedì la notizia della positività al Covid di Alex Sandro e ieri quella relativa a Juan Cuadrado. In poche ore, la Juve perde due riferimenti fondamentali sulle fasce. Inevitabilmente, l'allenatore dovrà trovare soluzioni diverse rispetto a quelle adottate finora. Come ben sappiamo, in fase difensiva la squadra si dispone a 4, mentre durante la manovra offensiva uno dei due terzini si alza sulla linea dei centrocampisti per garantire più imprevedibilità. Avendo perso i suoi due terzini di spinta, è difficile che venga riproposta questa soluzione tattica: Danilo ha fatto spesso questo lavoro nel corso della stagione, ma con un giocatore come Ramsey davanti a lui, la fascia sinistra resterebbe scoperta. Pirlo, infatti, non pretende particolari ripiegamenti difensivi dal gallese, perché perderebbe lucidità nella sua qualità migliore, ovvero trovare lo spazio tra le linee avversarie durante la fase offensiva. Lo stesso Ramsey e Chiesa, che dovrebbe essere l'altro esterno di centrocampo, saranno così più liberi di sprigionare le loro qualità in avanti. La scelta di Demiral a destra è funzionale anche, probabilmente, per cercare di arginare la velocità e la potenza fisica di Theo Hernandez.
L'altra assenza pesante in casa Juve è quella di Alvaro Morata: lo spagnolo non ha recuperato dall'affaticamento che lo ha tenuto fuori nel primo match dell'anno. Al suo posto giocherà Dybala, galvanizzato dal gol allo scadere contro l'Udinese e che sa come far male al Milan. Il compagno di reparto ideale di CR7 è indiscutibilmente lo spagnolo, ma, se l'argentino avesse definitivamente risolto i suoi problemi psico-fisici di questo inizio di stagione complicato, ha dimostrato, soprattutto nel post lock-down con Sarri, di sapersi divertire e di essere decisivo anche al fianco di Ronaldo.
Per quanto riguarda la capolista, le assenze dei rossoneri sono tanto pesanti quanto quelle degli ospiti. La netta sensazione, però, è che, mentre i bianconeri siano ancora alla ricerca di una precisa identità tattica, il Milan abbia le idee piuttosto chiare: per questo motivo, riesce a sopperire senza troppe difficoltà alle assenze a cui ha dovuto far fronte e che caratterizzeranno anche la sfida di stasera. Pioli può tirare un sospiro di sollievo grazie al rientro di Kjaer, uno dei migliori a Benevento e che, nonostante non sia al meglio della condizione, stringerà i denti e partirà dal 1'. Senza di lui, il Milan ha subito 8 gol in 5 partite ed è sicuramente il giocatore che dà più equilibrio al reparto arretrato. Totale emergenza a centrocampo: dopo la positività dell'ultim'ora di Krunic, Pioli dovrà schierare Calabria al fianco di Kessié, con Tonali squalificato e Bennacer ancora infortunato. In avanti, mancherà Rebic, anch'egli riscontrato positivo pochi istanti fa dopo il tampone di squadra effettuato in mattinata a Milanello.
Infine, l'assenza più rumorosa dal punto di vista mediatico è quella di Zlatan Ibrahimovic, uno degli ex di questa partita. Lo svedese è ai box ormai da due mesi, prima a causa dell'infortunio al flessore, poi di quello al polpaccio proprio mentre stava pregustando il rientro in campo. Il suo avvio di stagione è stato pauroso, con 10 gol in 6 partite, e i tifosi non potevano che mostrare preoccupazione alla notizia del suo infortunio. Ciononostante, il Milan ha mantenuto l'imbattibilità in Serie A (unica squadra a non aver ancora perso) e si è rivelata una vera e propria cooperativa del gol: non c'è un bomber che lo sostituisca, bensì i rossoneri riescono a trovare la via della rete con tanti uomini diversi, da Kessie a Theo, da Leao ad Hauge, da Calabria a Castillejo. Paradossalmente, l'assenza di Ibra ha iniettato alla squadra una consapevolezza diversa, una fiducia nei propri mezzi che consente a Pioli di non porsi limiti e giocarsela alla pari con i vincitori degli ultimi nove Scudetti.
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