Quanto guadagna un arbitro di Serie A?

Daniele Chiffi
Daniele Chiffi / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Spesso vengono contestati o finiscono al centro di veri e propri polveroni, ma dobbiamo riconoscere che il lavoro degli arbitri è tutt'altro che semplice. A prescindere dalle categorie, i direttori di gara sono infatti chiamati a interpretare gli eventi di gioco e a prendere in pochi decimi di secondo delle decisioni che possono condizionare l'esito di una partita.

Certo, più si sale di livello, più l'arbitro si vede affiancato da altre figure professionali che fungono da sostegno e lo aiutano a dirimere le situazioni più controverse. Tuttavia, gli errori continuano a essere all'ordine del giorno. Quando un fischietto sbaglia, il designatore può scegliere di lasciarlo a casa per un paio di settimane, in modo da far placare le polemiche sul suo conto e di tornare così sui campi di calcio con una nuova tranquillità.

Si dice però che il tempo sia denaro e infatti, quando a un arbitro viene impedito di lavorare, perde chiaramente dei soldi. Ma di preciso quanto guadagna un arbitro in Serie A?

Daniele Orsato
Daniele Orsato / Jonathan Moscrop/GettyImages

La risposta ce la dà La Gazzetta dello Sport che attraverso un grafico ci spiega bene i diversi tipi di stipendi percepiti da un arbitro. Partiamo con chi assegna i fischietti alle diverse partite di campionato, cioè dal designatore. Attualmente, la carica è ricoperta da Gianluca Rocchi che in estate ha preso il posto di Nicola Rizzoli. Per svolgere il suo lavoro, l'ex arbitro della sezione di Firenze guadagna 200.000 euro all'anno.

Lo stipendio della "squadra arbitrale" in Serie A

Passiamo ora sul campo e scopriamo quanto percepisce un direttore di gara nel massimo campionato italiano. Secondo la GdS, un arbitro guadagna 3.800 euro a partita. Meno lauto è il compenso per gli assistenti che dopo ogni incontro si portano a casa 1.000€. Con i suoi 500€, il quarto uomo è il meno pagato di tutta la "squadra arbitrale" che viene completata dall'arbitro al VAR (1500€) e dal suo assistente (700€).

Va precisato che ogni fischietto dispone della partita IVA, quindi tutte queste cifre riguardano guadagni lordi, dai quali vanno scalate le tasse. Tuttavia, un arbitro non viene pagato esclusivamente "a gettone", ma percepisce anche uno stipendio fisso che cambia in base al blasone del direttore di gara stesso.

Un arbitro internazionale viene infatti pagato 80.000 euro annui, molti dei quali riguardano i diritti d'immagine. Gli assistenti che hanno diretto oltre 71 partite arrivano a 72.000. Dopodiché si procede al ribasso: da 51 a 70 gare 62.000€, da 26 a 50 gare 55.000 e da 1 a 25 gare 45.000 euro di fisso.

Massimiliano Irrati
Massimiliano Irrati / Giuseppe Bellini/GettyImages

E nelle coppe?

Ovviamente, il lavoro di un arbitro non si limita esclusivamente alla Serie A, ma riguarda anche le competizioni a eliminazione. Pertanto, alle entrate dei direttori di gara vanno sommate quelle riguardanti le partecipazioni a tornei come Coppa Italia e Champions League.

Un fischietto chiamato a dirigere un match di Coppa Italia prenderà uno stipendio direttamente proporzionale all'importanza della partita stessa. Cioè, un incontro dei primi turni comporta un introito di 1.000€, ma esso sale più si va avanti nella competizione: 1.500 per i quarti di finale, 2.500 per le semifinali e 3.800 per la finale.

Infine, gli arbitri internazionali possono contare su un'altra grossa fetta di guadagno, derivante dalla Champions League. In questo caso, i ricavi sono strettamente collegati al ranking del direttore di gara che può percepire dai 2.500 e i 5.000 euro a incontro.


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